DI Niccolò Zingaro – classe 3 sez. H
Quando ci fermiamo a riflettere sul mondo, che è così vario e vasto, molto spesso ci perdiamo nell’affascinante costellazione dei mondi lontani, delle loro culture, delle loro usanze, ma in particolare delle loro lingue: le lingue sono quel meraviglioso filo, che riesce ad unire piccole strade di vita, dando loro l’opportunità di sperimentare sensazioni ed esperienze formative indimenticabili.
E’ proprio ciò che i ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado “P. N. Vaccina”di Andria, hanno potuto apprendere durante la settimana tra il 26 e il 30 aprile grazie all’incontro da remoto organizzato dalle loro docenti di lingua francese con due ragazze, che hanno vissuto l’esperienza di uno scambio culturale in Francia.
“Ciò che mi ha lasciato un particolare segno è stata la scuola, che ho frequentato durante la mia esperienza in Francia; è lì che ho avuto la possibilità di confrontarmi con persone provenienti da numerose parti del mondo e apprendere quanto belle siano le differenze, che ci sono tra un Paese e l’altro”.
Queste sono state le parole di Noemi Dell’Endice, una giovane ragazza intraprendente, appassionata di lingue, la quale è vissuta per un intero anno, presso la città di Montpellier, in Occitania.
Noemi ha raccontato del suo meraviglioso percorso e di come questa esperienza l’abbia migliorata, in particolare insegnandole che le differenze tra culture diverse sono solo un punto di unione e di convergenza, nel quale tutti noi, se ci impegnassimo, troveremmo un posto sicuro dove celebrare le diverse tradizioni.
Durante il suo discorso interamente in lingua francese, tutti gli studenti hanno appreso quanto sia diversa in Francia l’organizzazione scolastica: i ragazzi trascorrono più di dieci ore al giorno all’interno delle mura scolastiche, per cui sono soliti uscire solo durante il week-end.
Guidati dall’ospite, i ragazzi hanno viaggiato con la mente nella magnifica e suggestiva città francese di Montpellier: elegante, artistica, caratterizzata da ampi spazi e famosa per la sua stazione frequentatissima. Noemi ha entusiasmato tutti, raccontando quanto sia riuscita ad apprezzare piccole abitudini della società francese, alle quali si è dovuta rapidamente abituare; ad esempio, in Francia, quando si è seduti a tavola, è segno di educazione poggiare le braccia sul tavolo e avere le mani ben in mostra, mentre in Italia, tale gesto è segno di cattiva educazione ed ancora i francesi non hanno l’abitudine di incontrarsi, quando escono, nelle piazze o per la strada, ma nei cosiddetti -cafés-.
Tutte le esperienze arricchiscono, quelle degli scambi culturali fanno anche sognare.