Il 23 Novembre 2019 con la classe ci siamo recati nell’aula consiliare per trattare l’argomento sulla violenza sulle donne con degli esperti.
Ci hanno detto molte cose, alcune si danno per scontate, ma si continuano a dire, come se ci fosse una buca ed ogni volta viene detto “Stai attenta a non cadere!” eppure, per tutte le volte che verrà detto, qualcuna ci cadrà ed alcune non riusciranno più ad uscire. Ci saranno persone che ti porgeranno la mano per risalire e spetterà sempre a te usare tutte le tue forze per aggrapparti, anche se quella buca non l’hai scavata tu. Unica colpa? Non essere stata attenta.
Molto spesso si dice: “Denunciate le violenze!”, poi però il sistema giuridico non ci protegge. Come è possibile che esistano delle leggi che salverebbero la vita di inestimabili donne e non vengano messe in pratica?
Si deve dire pure che molto spesso si sceglie di non aggrapparci a quella mano e si decide di rimanere nella nostra fossa. Spesso per la scarsa fiducia nelle istituzioni o il pensiero ignorante che in qualche modo questo sia giusto.
Negli amori che sono sbocciati da poco, l’errore più diffuso è pensare che sia un caso isolato, uno spintone, il voler sapere dove vai e con chi, l’urlarti contro di non valere nulla… La tendenza a perdonare tutta questa barbarie è il motivo della continua violenza che, se non si riesce a fermare in tempo, può portare ad una sola cosa: il femminicidio.
In questo momento penso a noi donne, così adorate e contraddittoriamente cosi discriminate, al nostro amare che ci si ritorce contro e perciò dico che l’unico amore che ci verrà sempre e comunque ricambiato è quello per noi stesse, quindi amiamoci prima di ogni cosa.
Ricordiamoci che nulla giustifica una violenza né fisica né psicologica, di sicuro non è ciò che meritiamo perché prima di tutto questo non è amore.
Elena Spanu, Classe 3^C, Scuola secondaria di Primo grado