Di Alessia T., Clara, Matilde, Paola
Il 17 marzo la classe 2^I della scuola P.N.Vaccina, insieme alla professoressa Tina Guglielmi, dopo mesi di “solitudine” scolastica, ha avuto l’onore di incontrare Gabriele Clima, l’autore dei libri letti durante le vacanze estive: “Fiori di Kabul” ed “Eroi. I guerrieri dell’arcobaleno” e “il libraio”Enzo Covelli, come lui stesso si è definito.
Fiori di Kabul narra la storia di una ragazza afgana, Maryam, il cui padre, rigido nelle tradizioni musulmane, le impedisce di essere libera come molte altre ragazze negandole ogni forma di libertà. Un giorno Maryan incontra una straniera, che sta attraversando l’Afghanistan in bicicletta.Sarà proprio questo incontro a spingerla a lottare per la libertà da ogni pregiudizio nei confronti delle donne del suo paese.
“Eroi.I guerrieri dell’arcobaleno” , racconta di Tim, che grazie all’aiuto dei suoi amici soprannominati dal padre “hippy”, darà vita al più grande movimento ambientalista della storia. Due storie diverse ma accomunate dal filo della libertà di vivere in una società libera e sana.
Prima dell’incontro con l’autore i ragazzi si sono divisi in gruppi e hanno formulato alcune domande da porre all’autore riguardo i libri o la sua carriera da scrittore come: “Perchè i suoi libri sono così toccanti?” o “Perchè i suoi libri evidenziano temi come la salvaguardia del pianeta o il rispetto che tutti dovremmo avere nei confronti delle donne?” Lo scrittore ha ascoltato le curiosità e le considerazioni personali di tutti e ha risposto con importanti riflessioni sui temi affrontati e sulla sua passione da scrittore, che coltiva dalla quinta elementare, sottolineando l’importanza della libertà e raccontando parte della sua vita . Ha spiegato anche che per scrivere un libro ci vuole molto tempo , tanta curiosità e passione, perché un romanzo è la trama di una storia vissuta o ascoltata . Il confronto è stato emozionante , ha evidenziato la condizione per cui un individuo deve pensare, esprimersi ed agire senza condizioni nel rispetto degli altri.
L’ora non è stata noiosa, è stata un’esperienza formativa, che ha fatto riflettere su tematiche che spesso si danno per scontate.