di Bartolacci Valentino – classe 3^ A
Il giorno 31 ottobre le classi terze, accompagnate dai docenti di scienze, si sono recate nel Comune di Sassocorvaro Auditore per partecipare all’incontro con i volontari dei gruppi comunali di protezione civile dei comuni della Valle del Fiume Foglia.
Giunti sul luogo, dove era stato allestito il campo, dopo essere stati divisi in due gruppi, siamo stati condotti nella tenda della Croce Rossa che riveste all’interno del campo un ruolo molto importante. L’ associazione si occupa della salute degli sfollati ed interviene prontamente in caso di emergenze o calamità naturali.
Abbiamo quindi assistito ad alcune simulazioni di fratture, distorsioni e ferite con corpi contundenti: erano presenti un’attrice ed un’infermiera che ci ha mostrato come comportarsi in quelle determinate situazioni. Ci siamo poi spostati nella tenda principale, il cuore pulsante del campo, dove abbiamo visto le attrezzature che si usano durante le emergenze: idrovore, badili pieghevoli, argani per spostare enormi pesi e torri-faro gonfiabili che possono restare accesi per molte ore. Lì erano presenti numerose foto e ritagli di giornale che illustravano alcuni interventi svolti dai vari gruppi comunali di volontari di protezione civile, come i soccorsi post-terremoto avvenuti nel 2016/2017 ad Amatrice, Visso e in molte altre parti dell’Italia centrale. Dietro il tendone era parcheggiato il mezzo della protezione civile, dotato di kit per sgomberare le strade, cassetta degli attrezzi e un cavo d’acciaio su cui agganciare l’argano.
Siamo poi stati in visita nelle tende: queste possono ospitare da 8 a 24 lettini per dormire, mentre l’energia necessaria per scaldarle viene prodotta dai pannelli fotovoltaici e da uno o più generatori. In seguito abbiamo visto un filmato che illustrava i casi in cui intervenivano i volontari e i tipi di catastrofi possibili (naturali o artificiali), inoltre gli esperti hanno distinto tra opere di previsione (puntare a identificare scenari di rischio) e opere di prevenzione (ridurre al minimo i danni in caso di calamità).
Alle 12.45 la nostra uscita si è conclusa con il saluto dei volontari e con le nostre domande.
Nonostante la giornata fredda e nebbiosa, si è rivelata una bella esperienza, perché abbiamo potuto toccare con mano il funzionamento del campo e visto quali interventi di soccorso permettono di risollevare il paese in seguito a fenomeni fuori dall’ordinario.