Il giorno due maggio 2019 abbiamo incontrato nell’Aula Magna della scuola secondaria di primo grado di San Vito Chietino il giornalista Roberto Alborghetti, che lavora in una redazione a Bergamo e che ha scritto il libro “Social o dis – social?”.
ci ha parlato degli hikikomori (questo termine in giapponese significa “fuori dalla realtà”): si tratta di persone per le quali nella vita esistono solo il cellulare, le varie applicazioni e internet. Ce ne sono più di quattrocentomila in Giappone e più di cinquantamila in Italia.
Il giornalista ha parlato anche dell’emanazione di onde elettromagnetiche da parte del cellulare. Ci ha detto che nello smartphone è presente un materiale radioattivo, chiamato coltan. Esso viene estratto nel Congo da bambini, che hanno la nostra età, che lavorano in condizioni di estrema miseria, con il continuo rischio di ammalarsi (e di morire) per le emanazioni radioattive del materiale.
Il giornalista ci ha parlato della luce blu, che viene emanata dagli schermi dei televisori, dei cellulari, dei tablet e dei computer: essa è l’unica a poter attraversare tutto il bulbo oculare, quindi può arrecare danni, può provocare la diminuzione della visione dell’occhio. Ci è stato consigliato di attivare l’impostazione “filtro luce blu”.
Roberto Alborghetti ci ha detto che tramite un sito internet si possono trovare dati molto interessanti: quanti individui in un preciso momento utilizzano internet, i social e altre piattaforme virtuali; il numero di cellulari, tablet e computer acquistati in un determinato giorno; la quantità di energia consumata in un dato momento, la quantità di CO2 emessa sempre in quel momento, il numero di siti hackerati.
Ritengo sia di fondamentale rilievo la discussione su queste tematiche, per cercare di risolvere tali grandissimi problemi.