di Gabriele Nicolangelo Cannone e Samuel Leonetti, 2^ D
Noi alunni della classe 2^D, venerdì 3 novembre, siamo partiti alle ore 08:35 circa da
Largo Ceruti per raggiungere “Tenuta Agresti” ad Andria. Scesi dall’autobus, siamo
subito stati accolti da due guide molto cordiali, che dopo averci dato alcune
raccomandazioni riguardanti la nostra sicurezza, ci hanno presentato il percorso da
svolgere. Attraverso una breve introduzione, ci hanno illustrato le varie fasi che
attraversano le olive: la raccolta, la molitura o frangitura, poi la gramolatura,
l’estrazione o spremitura e per ultimo lo stoccaggio e l’imbottigliamento.
Inizialmente, ci siamo posizionati nel punto in cui vengono depositate le olive, esse
però devono essere riprese e lavorate entro 24 ore dal deposito, altrimenti l’olio
non ha più il gusto inconfondibile dell’olio extra vergine d’oliva per la quale Andria è
la terza produttrice al mondo. Dopo ci siamo spostati nella zona dove era presente
un nastro trasportatore che separava le foglie e i rametti dalle olive, poi siamo
andati in una stanza dove la pasta d’oliva viene riscaldata a 27 gradi per poi
agevolare la successiva separazione ossia quella per mezzo di alcuni filtri chiamati
fiscoli. Infine l’olio viene versato in silos di acciaio inox e tenuto lì fino al
confezionamento. Durante la visita ci hanno anche offerto un bicchiere di olio e
delle squisite fette di pane imbevute di olio. Alla fine di questa bellissima esperienza
abbiamo fatto merenda dopo di che ci siamo spostati in pullman in un’altra zona
della tenuta Agresti. Durante la seconda fase della visita ci hanno spiegato il
significato di economia circolare e dell’importanza che quest’ultima riveste per
rendere sostenibile lo sfruttamento delle materie prime. Infatti, per la tenuta
Agresti, è importante riciclare le materie di scarto: per esempio, dalla fermentazione
della sansa viene prodotto il bio-gas, una miscela di vari tipi di gas, principalmente
metano e anidride carbonica, prodotti appunto dalla fermentazione batterica in
assenza di ossigeno di residui organici vegetali come sansa di olive e foglie. Ci hanno
anche spiegato che dalla bio-digestione si ottiene un concime organico vegetale
naturale, il digestato, con cui concimano il loro orto producendo prodotti naturali e
buoni da mangiare e che vengono utilizzati anche per preparare dei gustosi
manicaretti nel loro ristorante in Piazza Catuma. Con l’impianto di bio-gas,
Agroenergy si restituisce alla terra ciò che essa stessa produce nel rispetto della
sostenibilità ambientale.