di Daniele Lagna, Elena Antonaci, Leandro Adorno
Nel Museo del Mare Antico di Nardò viene voglia di chiudere gli occhi per ascoltare e sentire la magia dei nostri mari. E’ un luogo che nasce grazie alla collaborazione tra Comune, Soprintendenza ABAP per le province di Brindisi, Lecce e Taranto e Dipartimento per i Beni Culturali dell’Università del Salento. La gestione è oggi affidata all’Associazione The Monuments People.
Abbiamo visto, sia pure in modo virtuale, importanti reperti di età romana ritrovati nel mare e lungo la costa neretina. Con questa “visita” abbiamo scoperto che esiste l’archeologia dei paesaggi marittimi, con scavi nel mare, esiste la storia della costa, delle rotte e dei circuiti commerciali che la toccavano. Lo scavo archeologico a Frascone (Nardò) ci ha fatto capire cosa significhi documentazione e ricostruzione storica partendo dai reperti. Nel laboratorio lavorano anche studenti universitari.
Abbiamo vissuto per un’ora nel IV secolo(avanti Cristo) partendo dal grande commercio marittimo dei Messapi fino ad arrivare alle case rustiche che, nel corso dei secoli, diventano case dei pescatori. Ci siamo immersi letteralmente nella vita dei pescatori, siamo entrati nelle loro case: le mogli tessono, i mariti pescano, i bambini giocano. Un viaggio nella storia del mare, guidati dalla sapiente voce di Emanuela Rossi, che ci ha spiegato e descritto i numerosi reperti archeologici: gioielli, monete, attrezzi per la pesca, anfore e persino bambole. Oggetti che narrano la vita delle popolazioni e per noi oggi la narrazione è diventata una bella scoperta.