Domenica 14 gennaio 2024, presso il liceo “Archita” di Taranto, si è svolta la premiazione dei vincitori del “X Certame letterario
In Mytho Veritas, il mito di Arianna”. Quest’anno noi ragazzi della provincia di Taranto ci siamo cimentati nell’analisi ed elaborazione creativa del mito di Arianna, la figlia di Minosse, re di Creta.
Dopo la presentazione dell’evento e l’approfondimento dell’importanza del mito e della cultura classica da parte dell’insegnante Rago, la professoressa Poretti ha spiegato e raccontato in modo dettagliato ed avvincente la vicenda di Arianna e di altre figure femminili della mitologia greca, come Fedra e Medea.
Secondo il mito, dopo l’uccisione da parte degli ateniesi del figlio di Minosse, Androgeo, il re di Creta dispose che la città di Atene gli avrebbe dovuto inviare sette fanciulli e sette fanciulle da sacrificare al minotauro che si cibava di carne umana. Convinto di riuscire a sconfiggere il minotauro, Teseo, il figlio del re di Atene Egeo, si offrì volontario tra i fanciulli sacrificali. Arianna, innamoratasi perdutamente del fanciullo e tradendo la sua famiglia e la stessa patria, prima dell’entrata di Teseo nel palazzo di Cnosso, offrì al ragazzo un gomitolo che avrebbe dovuto srotolare all’interno del labirinto per non perdere la via d’uscita. Sconfitto il Minotauro e partito insieme alla fanciulla alla volta di Atene, giunsero all’isola di Nasso, dove Teseo, però, abbandonò la principessa cretese che, resasi conto della situazione, lo maledisse in eterno.
A tutti i partecipanti è stato consegnato l’attestato di partecipazione, un bloc-notes e una matita per ricordare il decennale e un segnalibro che riprende la locandina dell’evento; inoltre, un piccolo omaggio per le insegnanti che hanno curato la preparazione dei loro studenti, per il dirigente scolastico e un attestato di partecipazione per la scuola.
È stata un’esperienza davvero fantastica, che mi ha fatto provare una combinazione di emozioni incredibili: gioia, soddisfazione e anche un po’ di sorpresa; non mi aspettavo infatti di raggiungere una posizione così alta.
Chiara Cascardi
Classe 3^C
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