Marianna Giobbe, 3^ A-
È mattina, 4 gennaio 1915 e, come ogni giorno, Nina si sveglia alle sei per andare al lavoro. Nina Svarzh è una donna tedesca di trent’anni, è sposata ed ha due figli. Suo marito è partito per andare in guerra e Nina è sola e deve lavorare per dare da mangiare ai suoi bimbi: Harry che ha 4 anni e Theo di 2 anni. Nina lavora in una fabbrica tessile che ora produce divise per i soldati in guerra; nel reparto in cui lavora lei ci sono molte altre donne. Nina entra puntuale, come sempre, si mette al suo posto e comincia a lavorare, quando a un certo punto si sente un boato e poi un tonfo, dopo pochi secondi si sentono delle grida e Nina si rende conto di quello che sta succedendo: una bomba nemica ha colpito la fabbrica. Nina corre verso le sue compagne per aiutarle a liberarsi dalle macerie che le bloccano. Scava con forza e rabbia, riesce a trovarle e le aiuta ad uscire. Ora Nina e le sue compagne stanno correndo per uscire dall’edificio che ormai sta cadendo a pezzi. Mancano solo pochi metri per riuscire ad uscire dalla fabbrica quando un grosso pezzo di tetto cade addosso a una delle ragazze. Quando Nina se ne accorge ormai è troppo tardi per quella povera donna. Lei si chiamava Leila ed aveva poco più di vent’anni, abitava con i suoi genitori ed era molto amica di Nina. Non c’è più tempo ormai, Nina non può più salvarla così continua a correre con le altre ragazze finché non escono dalla fabbrica. Non tutte sono sopravvissute, ma la maggior parte sì. Ora quel posto non è più sicuro, Nina dovrà andarsene e cercare un altro lavoro…