di Emanuele Pontillo – Il web sommerso o deep web è la parte di internet che contiene siti e informazioni non indicizzate dai normali motori di ricerca.
Per spiegare il web sommerso si usa questa metafora: si rappresenta internet come un grande iceberg la cui “punta” è il web accessibile cioè quello usato dai normali motori di ricerca, mentre il resto dell’iceberg cioè la parte più grande rappresenta il web sommerso.
Secondo una ricerca sulle dimensioni della rete condotta nel 2000 da Bright Planet, un’organizzazione statunitense, il web è costituito da oltre 550 miliardi di documenti e da 18 milioni di GB mentre Google ne indicizza solo 2 miliardi, ma questa stima rimane approssimativa poiché non c’è modo di misurare effettivamente la grandezza del web sommerso.
Esiste una parte di web sommerso nota come web oscuro o dark web, composto da tante darknet (reti virtuali private usate da cerchie ristrette di persone che operano nell’anonimato).
Questa parte di web è utilizzata soprattutto per attività criminali informatiche come la diffusione di malware, l’uso del criptomercato, l’hacking, il phishing (una truffa in cui si cerca di convincere la vittima a fornire dati personali), la diffusione di materiale pornografico illegale (es. pedopornografia) e il terrorismo.
Il criptomercato è un sito web commerciale del web oscuro che opera tramite darknet come Tor o I2P.
La sua funzione primaria è di mercato nero, permettendo transazioni di sostanze stupefacenti, armi “fisiche” (armi da fuoco, bianche, ecc.) armi “cibernetiche” (come ad esempio i virus informatici), contraffazione di denaro, carte di credito rubate, creazione di documenti falsi, farmaci senza licenza, steroidi anabolici e altri beni illeciti come la vendita di prodotti illegali.
Nel web oscuro vi sono anche attività illecite molto gravi come il commercio di schiavi (bandito nel XIX secolo) e la diffusione di snuff movies (dall’inglese to snuff cioè smorzare), ovvero riprese in streaming dove si paga per vedere una persona torturata e uccisa lentamente davanti a una telecamera.
Servizi segreti come l’FBI chiudono ogni giorno centinaia di siti del web oscuro ma ogni giorno ne nascono di nuovi, per questo la lotta al web oscuro è difficile e non si possono rintracciare i responsabili di tali crimini poiché anonimi.
Come diceva il noto YouTuber, Enrico Caselli (noto come Zeb89) “scoprire il deep web è stato scoprire il livello di bassezza della mente umana” ed io sono perfettamente d’accordo: è inumano che vi siano tali crimini, ma se le forze dell’ordine e militari riuscissero ad ottenere tecnologie migliori per contrastrare questi cybercriminali molte persone starebbero meglio.