di Chiara Zannino (classe 4^E) – Il nostro è il tempo delle nuove tecnologie, in particolare di Internet, di cui un gran numero di persone usufruisce a suo piacimento.
Molti partono dall’esprimere proprie opinioni tramite i social e arrivano a considerarsi addirittura scrittori, pubblicando testimonianze, documenti, racconti, talvolta anche critiche.
Siamo nell’era dell’“esercito di scrittori”.
Riflettendo su questo argomento, scopriamo che sin dall’inizio ha suscitato grandi disaccordi. In particolare, ricordiamo lo scrittore Umberto Eco, scomparso il 16 febbraio 2016, il quale ha più volte attaccato la rete, che dà la possibilità a chiunque di esprimersi e di considerarsi un vero e proprio professionista, senza che nessuno possa metterlo a tacere.
Nelle società del passato, esprimersi, mettere per iscritto il proprio pensiero era consentito, ma era sin troppo facile per ogni intellettuale o fabbricatore di pensiero, misurarsi unicamente con la propria categoria.
È anche vero che i concetti più stravaganti non venivano condivisi, anzi erano considerati folli.
Attualmente si apprezza e ammira, sempre di più, tutto ciò che nei secoli precedenti poeti e scrittori hanno creato con il loro pensiero differente e unico, che li caratterizza insieme allo stile e alla personalità.
Si tratta di intellettuali riconosciuti da tutti per aver espresso delle idee originali nelle loro opere.
Nel mondo d’oggi, purtroppo, si fa un vero e proprio abuso dei prodotti dell’evoluzione tecnologica, senza tenere in considerazione che possono magari indurre nei fruitori una visione distorta della realtà.
Eppure sono proprio loro, i maestri della vita digitale, a prendere il sopravvento sul web, dove basta esporre una propria critica, un banale pensiero, per essere etichettati signori della cultura.
Basti pensare a tutti quei ragazzi che oggi sui social più usati, come Instagram, Facebook e Twitter, esprimono talvolta il loro malessere e vengono visti come esempio dalle nuove generazioni, essendo queste ultime portatrici di problematiche adolescenziali di cui non ci si accorge facilmente.
La questione nasce nelle famiglie dove, purtroppo, molte volte manca la comunicazione e i ragazzi si rifugiano nelle parole altrui, o si esprimono direttamente su Internet diventando addirittura “piccoli scrittori”.
Ma proprio per questo, vi è una grande nostalgia nei confronti dei più importanti poeti e intellettuali, che hanno segnato con grande bravura la letteratura italiana, portandola alla ribalta della cultura mondiale.
Il loro pensiero, il modo di esprimersi, deve essere considerato sempre come modello da seguire per riscoprire il vero valore della lettura e della scrittura.
Ormai la tecnologia è parte integrante della vita di ogni uomo e non è certo da demonizzare; il problema non è il mezzo, ma l’uso sbagliato che se ne fa.
Si dice spesso che essa andrà a sostituirsi progressivamente all’uomo; dal punto di vista delle funzioni, potrà anche essere vero, ma resta la consapevolezza che niente potrà prendere il posto della creatività scaturita dalla nostra mente!