di Boccato Franco Classe 1^ B. –
L’articolo è dedicato ai giorni di Carnevale, che è una delle mie feste preferite, dove il “Volo dell’Angelo” è l’importante evento che ufficialmente apre i festeggiamenti di questo periodo a Venezia .
Per chi non lo sapesse a Venezia il ‘Volo dell’Angelo’, che si è svolto domenica 16 febbraio con inizio alle ore 12:00 in Piazza San Marco, ha un’antica tradizione.
Durante questo emozionante evento una persona, appesa a una corda, si lancia dal Campanile di San. Marco e atterra in Piazza San Marco, e compiendo ‘lo svolo: che rappresenta l’abbraccio del Doge con la popolazione’ il percorso fa cadere petali di fiore, coriandoli, ecc.
Come lo scorso anno anche quest’anno il Volo dell’angelo è stata affidata a ‘Maria’ – Linda Pani –
che aveva vinto il Carnevale 2019.
Purtroppo non tutte le persone che volevano assistere al volo dell’Angelo lo hanno potuto fare: Piazza San Marco ha una capienza massima, e l’accesso all’evento è consentito a un numero massimo di 23 mila persone e in più non è consigliabile portare carrozzine o passeggini.
Ecco brevemente le origini del Volo dell’Angelo veneziano.
Intorno alla metà del Cinquecento, mentre gli antichi Veneziani festeggiavano il Carnevale, un acrobata turco riuscì a salire quasi fino alla cima del Campanile di San Marco camminando su di una fune che era stata attaccata ad una barca. Scendendo però non fece lo stesso percorso: andò sulla balconata del Doge del palazzo Ducale, porgendogli gli omaggi.
I veneziani, entusiasti di quello che avevano visto chiesero al Doge di far ripetere l’esibizione gli anni successivi; tutto filò liscio fino al 1759, quando l’acrobata che si esibiva quell’anno cadde in mezzo alla folla.
Per gli effetti dell’accaduto da quel giorno si decise che se l’evento si doveva perpetuare in futuro doveva essere più sicuro, quindi una colomba sostituì l’acrobata, che durante il tragitto lanciava fiori e coriandoli.