Cosa avremo compreso alla fine di tutto? Quando saremo tornati in strada?
Ipotizzo. Nessuno penserà che il telefonino sia un bene superfluo. Perché gli smartphone saranno stati il nostro accesso al viso delle persone amate e lontane.
Avremo compreso che non si fugge dal luogo in cui si vive, in cui si hanno affetti e abitudini se non per paura e con la speranza di scampare a un pericolo imminente per sè o per i propri cari. Avremo addirittura compreso che a volte, se la paura diventa terrore si può fuggire , per salvarsi, anche mettendo in pericolo la vita propria e dei propri cari. L’istinto di sopravvivenza è una delle leve più potenti dell’agire umano.
Avremo rispetto per chi chiede aiuto e per chi ne dà e non metteremo in dubbio la buona fede di chi rischia la propria vita per salvare quella di un altro essere umano, anche se non lo conosce, anche se non lo ha mai incontrato.
Non ci sogneremo di chiamarlo buonista .
Avremo rispetto della morte, e dei morti. E quando vedremo una o tante bare non le conterermo, ma chiederemo chi sia, chi lasci, a chi, andandosene, abbia spezzato il cuore chi conclude il suo tempo terreno. Anche i più giovani comprenderanno che andare a scuola è sempre un diritto, talvolta un privilegio; stare tra i banchi, una festa.
Daremo più valore alle persone , sapremo fare a meno di alcune cose, non avremo più paura del silenzio e della solitudine, riempiremo i nostri vuoti con i canti degli uccelli, l’odore delle ore, la direzione del vento. E avremo voglia di salutarci per strada.Ci guarderemo negli occhi e ci parleremo. NON avremo bisogno di marcare il territorio, di inventare nemici per serrare i ranghi. Torneremo umani, appartenenti a un’unica razza, manciata di “coriandoli nell’universo”.
Ipotizzo, forse farnetico. Avrò preso troppo sul serio il compito assegnatoci dalla vita in questi giorni tristi : coglierne gli aspetti positivi e le opportunità .
Avremo compreso, credo , ma non so dire con precisione in quanti.
Avremo compreso ma non so dire quanto.
E non è detto che sia per sempre. Forse per qualche anno, forse per uno.La storia insegna a molti analfabeti.A qualche santo, a pochi folli, a rari illuminati.
RispondiInoltra
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