//IL VIRUS DEL CERVO ZOMBIE VALENTINA PANI 3DB SPAGNOLO

IL VIRUS DEL CERVO ZOMBIE VALENTINA PANI 3DB SPAGNOLO

di | 2024-01-20T10:40:18+01:00 20-1-2024 10:40|Alboscuole|0 Commenti
Quando il cervo mulo morì nell’ottobre dello scorso anno, esalò il suo ultimo respiro in un luogo che la maggior parte degli esseri umani considererebbe remoto, a diversi chilometri di distanza dalla strada più vicina. Ma i suoi ultimi aliti di vita non furono effusi in un angolo isolato della geografia americana. Si è spento per una malattia a lungo temuta nell’entroterra del parco nazionale di Yellowstone, nel nord-ovest del Wyoming. Il primo caso confermato di malattia da deperimento cronico nella riserva naturale più famosa del paese. Il parco nazionale di Yellowstone è una delle aree naturali protette più importanti degli Stati Uniti d’America, famosa in tutto il mondo per le sue caratteristiche geotermiche uniche. Da anni, la malattia da deperimento cronico (CWD), causata dai prioni – agenti patogeni anomali e trasmissibili – si è diffusa in Nord America, sollevando preoccupazioni tra gli addetti ai lavori in seguito ad avvistamenti di cervi dal comportamento insolito. La CWD rappresenta una minaccia per la fauna selvatica e le autorità stanno monitorando con attenzione la situazione per valutare le azioni più appropriate da intraprendere al fine di tutelare la salute degli animali e dell’ecosistema. I prioni provocano cambiamenti nel cervello e nel sistema nervoso degli ospiti, portando ad alterazioni comportamentali e fisiche. Gli animali colpiti presentano salivazione abbondante, letargia, dimagrimento, difficoltà motorie e alterazioni dello sguardo che hanno fatto pensare alla “malattia del cervo zombi”. Si diffonde principalmente fra i cervidi: cervi, alci, renne e caribù. Ad oggi non esistono trattamenti né vaccini in grado di contrastare l’infezione, che si conclude fatalmente. Sono necessari ulteriori studi per comprendere a fondo i meccanismi patogenetici e identificare possibili approcci terapeutici. La malattia è un “disastro che si muove lentamente”. Secondo il dottor Michael Osterholm, direttore del Centro per la ricerca e la politica sulle malattie infettive presso l’Università del Minnesota, nonché epidemiologo che ha studiato l’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina, o “morbo della mucca pazza”, nel Regno Unito, che è una condizione correlata ai prioni, “le malattie possono diffondersi in modo graduale ma inesorabile, richiedendo un monitoraggio costante e risposte rapide da parte delle autorità sanitarie per prevenire conseguenze più gravi”.  Tuttavia, come afferma Thomas Roffe, “l’allerta e la precauzione sono, per il momento, l’unica arma efficace per la salute dell’ecosistema” in quanto “siamo ancora all’inizio di un evento sanitario spaventoso e non sappiamo dove porterà. C’è molto in gioco per l’ecosistema di Yellowstone, e molto in gioco per tutti gli americani che amano avere una fauna selvatica sana nel paesaggio.”