Dopo un’altra normalissima giornata, passata a studiare e a giocare con gli amici, mi ritrovai nel mio amatissimo letto, pronto per fare un lungo, profondo e comodo riposo. Quella sera avevo visto il film su Papa Wojtyla che mi colpì molto. Il film parlava della storia della sua vita, di tutte le difficoltà che aveva dovuto affrontare durante la seconda guerra mondiale e dell’invasione dei Tedeschi in Polonia. Alcuni suoi amici facevano parte della lotta armata clandestina contro il regime, mentre lui era contrario e si impegnava attraverso il teatro a difendere la cultura e i valori in cui credeva. Molti suoi amici morirono insieme a tanti giovani innocenti e questo lo spinse ad entrare in seminario, dopo una crisi spirituale. Alla fine della guerra egli venne nominato sacerdote e si impegnò sempre tra i giovani come docente di Etica. Dopo la morte di Giovanni Paolo I viene eletto papa con il nome di Giovani Paolo II. Pensando al film e a questo grande uomo, mi addormentai ma all’improvviso aprii gli occhi. Ero accecato da un bagliore di luce bianca che mi stordì e solo dopo un po’ riuscii a vedere chiaramente dov’ero. Intorno a me non c’era nient’altro che una distesa di sabbia bianca, ma non faceva caldo, anzi, c’era una temperatura mite e confortevole. Guardai in alto e vidi un cielo azzurro con delle nuvole che facevano ombra. Nell’aria c’era un odore a me già noto, quello della mia casa. Guardandomi intorno, vidi dietro una duna le foglie di un albero di palma che sporgevano. Decisi di andare a vederla più da vicino e, oltrepassata la duna, vidi sotto l’ombra della palma Papa Giovanni Paolo II nella sua veste bianca da pontefice. – Ti stavo aspettando, Giovanni! – disse contento. Non mi feci domande su come sapesse il mio nome e andai a sedermi vicino a lui. – Come mai sei qui? – disse. – È la stessa domanda che mi sono fatto io, sai – risposi ancora un po’ sconvolto. – Avevo appena finito di vedere il film sulla tua vita ed ero andato a dormire, poi ad un certo punto mi sono trovato qui – dissi. – Sai, mi hanno colpito molto il tuo rapporto con noi giovani e la tua passione per il teatro – replicai, abituandomi sempre di più a quell’ambiente. – Ti ringrazio molto – disse con un sorriso. – Potresti raccontarmi un po’ della tua vita dopo essere diventato Papa? – continuai. – Certo! Beh, subito dopo essere diventato Papa ho voluto istituire la giornata mondiale della gioventù, in cui migliaia di giovani si sono incontrati e ho dato loro in dono una croce che rappresenta la felicità e l’amore presente in Dio per i ragazzi. Poi ho fatto tanti viaggi apostolici, ho incontrato i rappresentanti delle altre religioni cercando di instaurare un dialogo. Ora sarebbe meglio se tu andassi, non vorrai arrivare tardi a scuola! – disse scherzosamente. – Va bene! – dissi. Ci incamminammo verso una duna altissima che finiva su un gigantesco cratere. Affacciandomi nel cratere esclamai – Ma quella è casa mia! È stato un immenso piacere conoscerti, Papa – . – Il piacere è stato mio – rispose, spingendomi delicatamente giù dal cratere. Tutto d’un tratto eccomi tornato nel mondo reale. Che bello averti incontrato, anche se solo in sogno, Papa Wojtyla.
Giovanni Di Tinco
classe 3^B scuola secondaria di primo grado
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