In un pomeriggio piovoso, mentre ero intenta a studiare uno dei canti della Divina Commedia, mi fermai a riflettere su quanto dovesse essere stato straordinario per Dante ritrovarsi a fare un viaggio nell’aldilà e incontrare i più svariati personaggi storici e mitologici. Viaggiavo con la fantasia e improvvisamente mi ritrovai avvolta da una fitta nebbia. Inizialmente mi spaventai perchè la visuale era scarsa, ma poi una luce in lontananza attirò la mia attenzione. Mi incamminai per raggiungerla e una figura femminile mi venne incontro; quando le fui vicina restai incantata dalla dolcezza del suo viso e riconobbi in lei Madre Teresa di Calcutta. Mi chiamò per nome e, porgendomi la mano, mi invitò a seguirla; fummo avvolte da una luce incantevole e ci ritrovammo in una stanza che si affacciava su un bellissimo giardino dove c’erano delle persone che passeggiavano serenamente. Andammo incontro ad un uomo vestito come un semplice pellegrino. Madre Teresa di Calcutta mi chiese di chiamarlo suggerendomi il suo nome: Mahatma Gandhi. Si rivolse a me con un sorriso che irradiava pace e serenità e mi emozionai tanto: senza che me ne accorgessi il mio viso era rigato da lacrime di gioia. Un piccolo uomo, nè ricco nè potente, solo grazie alla forza della sua mente e della sua anima, era riuscito a liberare l’India dalla dominazione di un paese ricco, potente ed arrogante come l’Inghilterra. Mi venne spontaneo chiedergli quale fosse stato il suo punto di forza che lo portò a sconfiggere il potente Impero britannico e a realizzare il suo grande sogno dell’indipendenza per il suo paese. Mi rispose che fu la forza sbalorditiva della nonviolenza, del boicottaggio pacifico, della resistenza passiva e della ricerca della Verità (Dio). “Che sogno meraviglioso” pensai, perché ero con due persone che irradiavano amore e pace e che nella loro semplicità ma nello stesso tempo con una forza fuori dalla norma avevano lasciato un segno indelebile del loro passaggio sulla Terra. All’improvviso mi ritrovai nuovamente nella mia stanza seduta alla mia scrivania. Tutto era svanito nel nulla tranne quella forte emozione e le lacrime che bagnavano ancora il mio viso.
Alice Pizzolla
Classe 3^B secondaria di primo grado
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