Francesco Calculli –Venerdì 20 Dicembre io con i miei compagni di classe siamo andati al Petruzzelli [teatro di Bari] per assistere all ’opera la Bohème di Giacomo Puccini.
La mattina, dopo aver preso posto sul pullman,
siamo partiti con tanto entusiasmo, tanta musica e tanta impazienza di arrivare a Bari per poter ammirare questa meravigliosa opera di cui ci avevano parlato le proff. Piccione e Capicciuti.
Una volta arrivati al teatro Petruzzelli ci siamo accomodati, da lì abbiamo potuto comodamente fare le foto all’ orchestra. Dopo 10 minuti un signore truccato da topo ci ha fatto fare silenzio e ha iniziato a spiegarci cosa fosse la Bohème e quali i suoi personaggi.
E’ un’ opera lirica creata da Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica.
L’opera è ambientata nel Natale del 1830 in una soffitta dove vivono quattro poveri ragazzi di nome Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline.
La storia inizia con Rodolfo che sta scrivendo una poesia, Marcello che disegna e Schanuard che entra con un cesto pieno di cibo e qualche soldo nelle mani.
La sera decidono di andare in un caffè per festeggiare, ma ecco la parte che più mi è piaciuta: la vicina, di nome Mimì, va a chiedere a Rodolfo qualcosa per accendere il suo lume ormai spento, ma appena riacceso Mimi perde le chiavi di casa e così che i due si mettono a cercarle.
Rodolfo le trova, ma per trascorrere più tempo con Mimì le nasconde nella sua tasca. Poi con la scusa del cercare le chiavi Rodolfo prende la mano di Mimì e si presentano. Qui si avverte il primo sintomo della tubercolosi che affligge Mimì. I due capiscono che sono fatti uno per l’altro, ma proprio quando arriva il momento del bacio essendosi fatto tardi per andare al caffè gli amici di Rodolfo lo chiamano .
Arrivati al caffè Marcello trova una sua vecchia fiamma, Musetta, accompagnata da un vecchio, Alcindoro. Qui Musetta cerca di riconquistare Marcello e con la scusa della scarpa stretta allontana Alcindoro e si avvicina a Marcello.
Marcello attratto dalla bellezza di Musetta si rifidanza con lei e tutti scappano dal locale lasciando il conto ad Alcindoro, costretto a pagare.
Passano mesi e i rapporti tra le due coppie non vanno più bene così Rodolfo vuole lasciare Mimi che, vivendo in soffitta, non fa che peggiorare la sua malattia. Marcello caccia da subito Musetta .
Mimì è malata ed è a letto, accanto a lei c’è Rodolfo e mentre pensano ai bei momenti passati insieme muore nelle braccia di Rodolfo.
L’ opera mi è piaciuta molto perché fa capire che se anche si ha una vita povera non significa che non la si può avere in modo spensierato. Posso dire, inoltre, che è stata anche commovente.
Spero che di queste esperienze in futuro se ne possano fare altre .