Non più razze… ma una sola razza!
Il 27 gennaio del 1945 i carri armati dell’esercito sovietico sfondarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia liberandolo e, da quel giorno, quel Campo è diventato il “luogo simbolo” delle sofferenze e della discriminazione degli oltre 15 milioni di vittime dell’Olocausto.
Il 27 Gennaio del 2005, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito “Il giorno della memoria” e da allora questa ricorrenza è diventata internazionale.
Molti sono stati gli stermini fatti dai nazifascisti nei confronti di tutte quelle categorie di persone considerate “inferiori” e cioè gli ebrei, gli zingari, gli handicappati, i comunisti, gli omosessuali, e ogni altra persona che non fosse di “razza ariana” e che, quindi, bisognava cancellare dalla faccia della terra.
Purtroppo le molte testimonianze dei sopravvissuti a questi stermini, per questione anagrafica, stanno via via riducendosi, per questo oggi, sempre di più dobbiamo capire e riflettere sul “valore” della memoria, perché se non sappiamo chi siamo, da dove veniamo, se non conosciamo le nostre radici, non possiamo costruire un futuro consapevole e di pace. La memoria, infatti, ci permette di avere una nostra identità.
Non bisogna parlare solo di COSA hanno fatto i nazisti, ma capire il PERCHÈ avvennero queste atrocità.
Questo è quello che noi abbiamo fatto a scuola, ci siamo interrogati sul perché, abbiamo riflettuto e siamo arrivati alla conclusione che per meglio capire le motivazioni che portarono a simili atrocità è importante la “memoria storica”, ricordare per mezzo delle testimonianze dei sopravvissuti… e come dice il critico letterario Franco Fortino, in “Vetrine di Auschwitz”, «bisogna valutare e riflettere per capire in quale mondo e in quale società noi vogliamo vivere».
Tutti in classe concordiamo che la “cultura della memoria” è l’unico mezzo che abbiamo a nostra disposizione per riflettere sugli errori del passato e per ricordare sempre che tutti gli uomini nascono LIBERI. Concetto fondamentale che ancora oggi, purtroppo, viene violato e, in molti paesi del mondo, infatti, continuano a verificarsi massacri, persecuzioni, segregazioni e discriminazioni.
Tutto ciò che abbiamo visto e sentito sulla Shoah ci ha lasciati sgomenti, ci siamo resi conto che di questo argomento se ne parla tanto, ma forse si riflette troppo poco!
È necessario capire che bisogna essere fratelli; dobbiamo impedire che si ripetano questi orrori, bisogna seminare pace, amore e non odio e guerra. Bisogna urlare tutti “MAI PIÙ! MAI PIÙ!” ad ogni forma di antisemitismo, persecuzione, discriminazione. Non ci sono giustificazioni ad azioni che rivelano un bassissimo livello di umanità, tutto questo è una sconfitta per l’uomo.
Tutti dovremmo fare nostre le parole di Primo Levi: “Se comprendere non è possibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”
Gli alunni della classe III B
Scuola secondaria di I grado Mongrassano
(articolo curato dalla prof.ssa Diaco)