di Antonello Darino (5^B)
Il territorio aurunco, ormai da molto tempo, sta vivendo una vera e propria depopolazione.
Centinaia di giovani, dopo aver terminato il loro percorso scolastico, lasciano le loro famiglie e si trasferiscono in altre zone d’Italia, con lo scopo e la speranza di trovare lavoro.
Le nostre zone non offrono , infatti, grandi opportunità lavorative. Le attività industriali del nostro territorio sono poche e molte vivono uno stato di continuo affanno.
La nostra terra, però, ha un grande pregio: è molto affascinante. In essa coesistono il Parco Regionale di Roccamonfina, il litorale domizio e ambienti ricchi di risorse termali.
Il territorio aurunco è caratterizzato da una grande varietà ambientale ed è scrigno di un ampissimo patrimonio storico artistico e culturale.
In un territorio tanto vario è impensabile non investire in maniera decisa sulle risorse, perché esse possono essere proprio la chiave per bloccare l’esodo giovanile verso il nord Italia e trattenere qui i nostri giovani, offrendo loro opportunità e lavoro.
Il turismo è uno dei mezzi fondamentali per lo sviluppo economico e ambientale e, inoltre, può accelerare il passaggio alla sostenibilità, con l’adozione di modelli sostenibili di consumo e produzione.
L’agenda 2030, programma d’azione sottoscritto nel 2015 dai paesi membri dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, identifica il turismo, che attualmente nel mondo occupa un posto di lavoro su undici, come incentivo primario per la crescita economica inclusiva e rivolta alle comunità locali.
Dunque, è importante che le classi dirigenti del nostro territorio si impegnino per determinare una grande valorizzazione turistica basata sulla sostenibilità e sullo sviluppo ambientale, poiché solo viaggiando in questa direzione la terra aurunca potrà rinascere.