Di Francesco Tesse – classe II sez. L
Oggi 10 febbraio, la classe II sez.L, ha preso parte a una rappresentazione inerente ‘le foibe’
e al relativo massacro, accompagnati dall’ins. di lettere prof.ssa De Palma e dall’ins. di storia dell’arte,
prof. Piccolomo, presso il Castello Svevo di Barletta.
La guida ci ha portati in un silenzio assoluto, verso una grande stanza, dove dominava una finestra centrale sulla volta, sui lati si aprivano dei cunicoli che terminavano con altrettante finestre.
Inizialmente ci ha raccolti in cerchio, raccontandoci di varie testimonianze e approfondendo il tema delle ‘foibe’: caverne dove i partigiani della Jugoslavia, mettevano in fila indiana gli arrestati, legati da un filo spinato, in modo tale che sparando alla prima persona, con ‘ l’effetto domino ‘ sarebbero cadute tutte nel fosso.
Per i sopravvissuti non c’era speranza di fuggire, perchè le foibe avevano pareti a strapiombo e inoltre i soldati di tanto in tanto gettavano granate o bombe a mano, pertanto non c’era via di scampo.
Qualche ‘fortunato’, sopravvissuto alle atrocità elencate, moriva per fame, malattia e debilitazione.
Tutt’intorno nella stanza vi erano tante tavole illuminate, con l’elenco delle vittime pugliesi tra cui 2 andriesi e altre tavole che raccontavano brevi storie.
Dopo abbiamo assistito ad una scena in cui un uomo anziano seduto su una panchina in una stazione ferroviaria attendeva il treno verso Pola, nell’attesa, una signora dell’età moderna, si accosta all’uomo. scambiandosi varie domande, scopre che l’uomo si è salvato per poco dal massacro delle foibe.
Verso la fine del dialogo, la donna scoprirà che l’uomo era sposato con la sorella di sua zia. Durante il dialogo l’uomo descrive in prima persona come ha vissuto la partenza in treno verso l’Istria, le ore di attesa in stazione e come sia riuscito a fuggire.
Il dialogo si conclude con la donna che accetta la richiesta dell’uomo di trascorrere con lui una giornata a Pola.
Le emozioni suscitate dagli attori e dalla guida, mi auguro che possano essere un punto di partenza per tutti, affinchè questo scempio, non si ripeta mai più.