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Il Tirolo

di | 2020-01-11T19:02:31+01:00 11-1-2020 19:02|Alboscuole|0 Commenti
Con il termine “Tirolo” si identifica una zona che, dal punto di vista linguistico-culturale, copre la Baviera meridionale, l’Austria centro-occidentale, fino a giungere alla zona italiana oltre l’Adige. Il nome deriva da Castel Tirolo, il castello che fu la residenza della famiglia dei Conti di Tirolo e che è uno dei principali edifici fortificati dell’Alto Adige. Da un punto di vista politico, a partire dal secolo scorso il Tirolo austriaco è suddiviso in Tirolo Settentrionale (Innsbruck) e Orientale (Lienz), che corrispondono in pratica all’omonimo stato federale austriaco. Per quanto riguarda l’area italiana l’Alto Adige ha capoluogo Bolzano/Bozen, ed è un’area in cui vi è la presenza ufficiale di tre lingue, il tedesco, l’italiano ed il ladino, parlato da una minoranza. Comunque ai bambini vengono insegnate nelle scuole elementari entrambe le lingue, italiano e tedesco, mentre le scuole superiori sono suddivise a seconda dell’insegnamento impartito per studenti italofoni o germanofoni. La popolazione è prevalentemente di ceppo germanico, circa il 70%: in casa si parla un dialetto bavarese-austriaco e i bambini imparano l’italiano solo a partire dai 6 – 7 anni. Tranne le persone molto anziane in piccoli borghi isolati, la maggior parte della popolazione attiva parla entrambe le lingue. Solo dopo il 1919 il Tirolo Meridionale passò a far parte del Regno d’Italia, e questo fatto spiega l’alta percentuale di toponimi e cognomi germanici di antichissima origine bavarese. Aspetto curioso e molto positivo è la ricezione di canali televisivi della Germania, dell’Austria (ORF) e anche ladini. CITTÀ DEL SUD-TIROLO Bressanone. Adagiata sui due fiumi, Isarco e Rienza, la città è stata per secoli sede dei principi vescovi, lasciando tracce importanti; oggi è una località di soggiorno e cura, soprattutto per le sue temperature mediterranee. Per certi aspetti ricorda Innsbruck. Fortezza. In tedesco “Franzensfest”, un chiaro riferimento alla fortezza austro-ungarica della prima metà del secolo XVIII fatta costruire dall’imperatore Francesco II. Chiusa. In tedesco Klausen, dal latino ”clausa”, lungo il corso del fiume Isarco, importante per il Monastero di Sabiona. La prima testimonianza di un vescovo che risiede a Sabiona risale al 550 d.C.; solo nel 901 la sede vescovile di Sabiona viene spostata nella piana di Bressanone. Vipiteno/Sterzing. Il nome “Vipiteno” è un’invenzione del secolo scorso, ricavato dall’accampamento romano “Vipitenum”. Molto belle le sue case variopinte che richiamano alla mente le città austriache. Nel Tirolo, come anche nelle zone dolomitiche, le chiese romaniche furono sostituite da chiese gotiche. Negli ultimi secoli esse sono state ulteriormente trasformate in chiese barocche. In Val Venosta si possono ancora ammirare splendide chiese romaniche. IL MASO CHIUSO La prima documentazione storica del Maso chiuso risale al 1526 come regolamento del Governo del Tirolo. Nel 1770 Maria Teresa d’Austria stabilì delle precise norme ancora valide: il Maso chiuso è un insediamento, con allevamento di animali (mucche da latte e galline) per il sostentamento di un nucleo familiare. Allo scopo di salvaguardare l’azienda agricola, alla morte del capofamiglia, l’intera proprietà va al primogenito che dà ai coeredi un corrispettivo in denaro. La cucina del posto è fra le migliori in Italia ed è caratterizza da piatti semplici, legati alla storia con ricette antichissime. Ma nel Sudtirolo c’è stata negli ultimi decenni anche un influsso della cucina italiana, come l’uso dell’olio extravergine per esempio. A. Rinaldi- A. Padulo-G. Nardella-L. Sarto 2^I