//Il ruolo intramontabile della poesia nelle opere di un autore moderno.

Il ruolo intramontabile della poesia nelle opere di un autore moderno.

di | 2022-11-09T15:53:52+01:00 9-11-2022 15:47|Alboscuole|0 Commenti
di Chiara Viglione 5^C – Il grembo di una madre non è mai stanco (G. Lauretano, “Le Orme” in Rinascere da vecchi,2004). Gianfranco Lauretano, poeta romagnolo ma di origini sessane, “metà pastiera metà piadina”, decide di ambientare la sua poesia a Sessa Aurunca, sua terra natale, raccontando quella che è la storia della sua famiglia, una storia che lascia i brividi, la storia di una madre che vede il suo primogenito partire per un viaggio di cui non si conosce il ritorno e per cui piange per settimane. Gli occhi di Giovanna cercano il figlio nel campo, forse intravedendone il fantasma (ibidem). Carmine aveva arato il campo fino all’ultima sera prima di partire e la madre, disperata, ripercorre le sue orme in cerca di un briciolo di consolazione, ma a volte la vita è crudele e l’uomo è impotente. Il  poeta giunge a Sessa Aurunca il 5 novembre per scoprire le tradizioni del suo popolo e rimane colpito dalle visite che gli vengono proposte: la chiesa di San Giovanni a Villa con l’Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Monte dei morti, dove viene raccontato il forte legame che unisce i confratelli durante la Settimana Santa, il teatro romano, la chiesa dell’Arciconfraternita del SS. Rifugio e quella dell’Arciconfraternita del S. Rosario. Il nostro è un poeta che traccia con cura e amore i tratti più chiari e onesti della lirica contemporanea, con la forte connotazione di autore cristiano. Lauretano pubblica 20 volumi di prosa e di poesia, tra cui il più famoso è “Occorreva che nascessi”, dove dimostra di essere un poeta che non ha pudore nel toccare temi che sembrano banditi in quello che lui stesso ha definito il regno del “poetically correct”. La memoria delle cose, che nell’intenzione dell’autore è necessario conservare, si inserisce, dunque, nella poetica di Lauretano, facendo da filo conduttore al libro, con uno stile chiaro ed energico, tanto da farci conoscere i luoghi, le immagini e i pensieri di cui parla e di cui ci vuol trasmettere, appunto, la memoria. L’autore ci dice che viviamo nella “società delle immagini”, che vengono utilizzate come linguaggio per comunicare, ma non ci accorgiamo delle cose che ci circondano. Sono i poeti che ci educano alle immagini; basti pensare a Leopardi, il quale ha scritto “L’infinito” guardando dal balcone di casa sua. Una critica della società moderna, chiassosa, confusa, quella di Lauretano, che rappresenta la società delle immagini. Il poeta vuole scavare nel suo passato attraverso storie, esperienze, vissuti, “voltarsi e risalire il fiume”: queste sono le parole utilizzate dal nostro nell’incipit del suo libro “Rinascere da Vecchi”. Insomma, abbiamo conosciuto un poeta vero, un poeta nell’anima e dell’anima, che ama la poesia a tal punto da averla interiorizzata e averla resa parte della sua stessa vita e ciò promana anche dalla maniera di porgerla ai suoi lettori.