di Denise Rossi 2^ A – Nicole Poi 2^ A.
Come programma scolastico in questo periodo in classe stiamo affrontando il romanzo horror. Questo genere letterario ci ha immediatamente catturate per l’intreccio dei suoi componenti e per gli elementi di surrealità nonché suspance ed emozioni che possono generare nel lettore.
Abbiamo così abbiamo deciso di scrivere un breve racconto.
Ormai era troppo tardi il gioco era già iniziato!
Tutto iniziò quando mio cugino Luca portò me e mia sorella Nicolette in una casa abbandonata di un piccolo villaggio isolato dal resto del mondo, per dimostrarci che gli spiriti esistono, grazie ad un rituale spiritico molto potente.
Quando arrivammo incominciammo ad osservare tutto con molta attenzione. Era un luogo angusto! Entrammo in una casa sporca, mal tenuta e dall’aspetto macabro, i vecchi proprietari erano un certo John Hide e una fantomatica Lucy Triller.
Lei lavorava come cameriera ai piani alti, lui invece faceva il falegname in una piccola bottega ereditata dal nonno.
Il loro rapporto però non andava bene, infatti lui non potendone più di lei decise di andare via di casa; quindi un giorno prese le valigie e se ne andò.
Uscendo, lasciò la casa in completo disordine, per fare un dispetto alla moglie, sapendo che lei ci teneva molto all’ordine.
Lei tornata a casa, sfinita dal duro lavoro e frustrata psicologicamente perché era appena stata licenziata, vedendo la sua casa in quelle condizioni andò su tutte le furie, così completamente fuori da sé realizzò che il marito era scappato e che l’aveva abbandonata.
Cercando di individuare i motivi dell’abbandono ma non trovandoli decise di capire dove cercarlo.
Guardando intorno incominciò a seguire le orme lasciate sul terreno.
Le orme erano sempre più evidenti e ben presto la condussero a raggiungere il marito al confine.
Lo trovò seduto vicino ad un tavolo a bere molto.
Dopo varie richieste di una spiegazione per l’abbandono e i ripetuti inviti ad allontanarsi da lui, perse definitivamente la testa e lo uccise con una coltellata al petto.
Lucy venne arrestata e rinchiusa in prigione per molti anni.
Ormai stanca e depressa per quello che le stava capitando, la notte del 12 ottobre del 1736 si tolse la vita.
Da allora nessuno comprò più quella casa per via di strani rumori che si sentono ancora oggi!
Questo è ciò che riuscimmo a scoprire da una ricerca su Google.
Pensandoci bene: in effetti è una storia un pò inquietante!
Iniziammo a perlustrare la casa partendo dal salone, c’erano molte scritte e frasi che non riuscivamo a tradurre, sembravano scritte in una lingua sconosciuta, inoltre c’erano molti simboli e segni che ricordavano i riti antichi per rimanere in contatto con le persone più care.
Quando entrammo nella camera padronale sentimmo subito un grande sbalzo di temperatura in confronto al resto della casa, ed inoltre c’era un’aria spettrale: c’erano carillon, bambole di ceramica e di pezza e un grande specchio.
Luca disse che doveva avvenire il rituale e che doveva essere fatto alle 3:00 di notte, e così verso le 23:00 ci addormentammo in salotto.
Alle 2:00 in punto preparammo l’occorrente: serviva un oggetto di colui che volevamo contattare, tre candele rosse, un gessetto bianco e tre sedie.
Ci disponemmo nella camera padronale per capire se c’era davvero la presenza di un’entità.
Incominciai a posizionare le tre sedie in cerchio, poi con il gessetto bianco tracciai un cerchio e sulla sua circonferenza posizionai le tre candele rosse, infine al centro misi una bambola di pezza trovata nella camera.
Allo scoccare delle 3:00 Luca accese le candele e pronunciò una frase molto velocemente, non capii ciò che disse, ma questo ebbe conseguenze inimmaginabili, infatti tutto d’un tratto dal carillon si sentii una musica dal tono abbastanza inquietante!
Nessuno aveva caricato il carillon eppure questo continuava a riprodurre quella melodia strana.
Dopo qualche minuto smise e in cambio iniziammo a sentire qualcuno che camminava sul pavimento, dei passi ben distinti diretti verso lo specchio.
Non aprivo bocca!
A rompere il silenzio fu Luca che iniziò a parlare dicendo ripetutamente la stessa frase “comunica con noi”.
Improvvisamente dalla radio si sentirono strane voci e lamenti, non riuscivamo ad individuare tutto ciò che ci diceva però sentimmo “il gioco è iniziato e non finirà più”.
Luca chiese subito allo spirito di chiudere la seduta spiritica ma la risposta fu negativa e aggiunse “ora ci divertiamo un pò”.
Improvvisamente la porta si chiuse e tutti i carillon iniziarono a suonare.
Mi guardai in giro, notai una strana ombra ai piedi del letto, vicino ad una bambola, quest’ultima scosse la testa come per dire voi non uscirete vivi da qua!
Un urlo mi gelò il sangue, era la bambola che posseduta dallo spirito della signora Triller iniziò a parlare, io e Nicolette tremavamo dalla paura!
La bambola cominciò a piangere e presto le lacrime diventarono sangue, a quel punto io e Nicolette con le candele cominciammo a dare fuoco alle tende e così man mano iniziò a prendere fuoco tutta la stanza.
Il fuoco avvolse la bambola e lo spirito uscì e andò ad infilarsi dentro lo specchio, lì vedemmo il volto della signora Triller che disse “voi avete avuto il coraggio di distruggere la mia casa e per questo la pagherete cara e sarete maledetti”.
Ad un tratto le finestre scoppiarono per via del fuoco.
Noi tre confusi dal fumo riuscimmo però a buttarci nel cortile.
Fuori guardammo increduli quella casa avvolta nelle fiamme e quando pensammo che tutto fosse finito, sentimmo una voce che ci bisbigliava nelle orecchie “io non sparirò mai e adesso vagherò per l’eternità”!
Da quell’orribile notte a Nicolette, a mio cugino e a me continuano a succedere cose bruttissime ed inspiegabili.
La nostra vita non è più come prima!
Quell’episodio ci ha cambiati per sempre, viviamo nel terrore e credo che prima o poi lo spirito malvagio della signora Triller tornerà ad ucciderci!