di Elisa Spalazzi e Vittoria Zanirato Classe 1^ C. –
Cari lettori del Foscarini News, iniziamo questo 2021 con la certezza che il fenomeno dell’acqua alta che assilla da molto tempo sia la nostra città che il comportamento dei veneziani si possa controllare con il Mose. Abbiamo deciso di scrivere quest’articolo poiché, dopo le prime avvisaglie degli scorsi mesi di novembre e dicembre del 2020 in cui si è verificata l’acqua alta che ha travolto la Città, si è corsi subito ai ripari mettendo in funzione le paratoie mobili del sistema dell’impianto ingegneristico che ci deve proteggere dall’invasione dell’acqua. Noi ragazzi abbiamo ancora in mente l’acqua granda del 2019 che, nella giornata del 12 novembre, ha segnato la storia recente di Venezia. La città antica e le sue isole quel giorno sono state allagate, ma non è stata un’acqua alta normale perché il suo livello raggiunse ben 187 cm sul livello medio del mare. La città si trovò così impreparata perché era stato previsto un livello massimo di marea di 140 cm. In quella sera, a partire dalle ore 20:00 circa, negozi, case, scuole, palazzi furono allagati al piano terra. Le raffiche di vento superarono i 100 km/ora, spingendo l’acqua dalla laguna in città mentre le sirene suonavano usando tutti e quattro i toni di allarme per avvisare tutti dell’allagamento. Verso le 23:20 l’acqua iniziò a ritirarsi, lasciando dietro di sé ingenti danni e tanta paura. La mattina seguente tutti i cittadini, commercianti proprietari e gestori dei negozi, bar e ristoranti erano indaffarati a ripulire le tracce del disastro avvenuto la notte precedente. Gli studenti per motivi di sicurezza, con decreto del Prefetto e del Sindaco, rimasero a casa per circa una settimana, poiché l’emergenza durò diversi giorni e perché le scuole non erano agibili. Alcuni studenti si offrirono volontari per aiutare chi aveva bisogno e nelle attività di pulizia della città. Tutto il mondo rimase colpito da foto e video della città allagata, dei battelli, taxi e gondole che erano state scagliate a riva. Addirittura era sparita un’edicola che fu ripescata in laguna solo diversi giorni dopo e ricollocata al suo posto dopo ben otto mesi di restauri. Quel livello di acqua alta è stata il secondo record storico per Venezia, secondo solo al precedente e medesimo evento del 4 novembre del 1966. Questi due valori registrati per la loro devastante portata per il volume di d’acqua entrata in città dalla Laguna vengono denominati “Acqua Granda“ appunto proprio a precisare la loro eccezionalità. La nostra attuale considerazione è che il Mose non era ancora funzionante, ma ora nel 2021 che esso è una concreta realtà costituisce la speranza di risoluzione ai problemi e scongiurare l’invasione da ora in poi dell’acqua alta per la Città e per tutti Noi.