di ALESSIA BIANCINI (I^AU) – Come distinguere un prof buono da uno cattivo. Un prof bravo deve avere le basi principali per far divertire noi studenti, perché diciamocelo una monotona lezione di storia o di matematica farebbe addormentare anche un “afterista” professionista. Il prof che ama i giovani è quello che mentre spiega magari fa delle battutine squallide o che quando nota un alunno crollare per il sonno dà cinque minuti di pausa, interrompendo il cosiddetto “studio”. Tralasciando che si dovrebbe ascoltare e capire un alunno, il vero professore modello si vede nel momento del bisogno, per esempio nei compiti in classe! Se durante un compito in classe un prof nota che lo studente sta andando in crisi, il vero professore ideale sa aiutarti e venirti incontro come se fosse il Messia. Al mondo, però, esistono anche i prof che nessuno vorrebbe mai avere. Per esempio quelli che, già, dalla prima ora ti tartassano di concetti che, diciamocelo pure, nessuno di noi studenti imparerà mai. Un prof veramente cattivo è quello che al suono della ricreazione decide di dare miliardi di compiti costringendoti a passare i tuoi dieci minuti di pura libertà seduto al banco a scrivere quelle pagine che, in fondo, anche lui sa che non studierai mai. Un altro prof che nessuno vorrebbe avere è quello che considera la propria materia come l’unica sulla faccia della terra, dandoti da studiare anche il testamento di Topo Gigio, che io odio. Sinceramente il prof perfetto non l’ho ancora trovato, ma se un domani dovessi incontrarlo voterei per aggiungerlo alle sette meraviglie del mondo e per farlo diventare patrimonio inestimabile dell’UNESCO.Alessia Biancini, I^ AU – I.I.S. G. da Catino