Di Nicla Scamarcio – classe III sez. C
Non rimango subito affascinata dai luoghi, non provo subito sensazioni legate a loro, per entrare a far parte del mio cuore bisogna sudarselo quel biglietto di ingresso.
Aprendo questa porta del cuore ci sono frasi, o meglio ci sono posti, per me molto importanti ai quali da piccola non davo un nome unico ma lo associavo a frasi o aggettivi.
I posti speciali sono solo due: il “vado da Mery” e la “casetta sottoterra”.
Per quanto riguarda la “casetta sottoterra” essa è una piccola tavernetta dove passavo il capodanno in compagnia dei miei amici e delle nostre famiglie, oppure per una semplice rimpatriata che diventava una occasione per festeggiare.
Ognuno portava qualcosa: i grandi pensavano alle decorazioni, alla musica e al cibo; noi piccoli, per quanto potevamo, li aiutavamo e poi ci occupavamo dei giochi.
Svuotavamo intere camerette per portare tutti i giocattoli, come andava a finire? Giocavamo solo con 2 o 3 cose e stanchi ci addormentavamo.
Poi, casualmente, riuscivamo a svegliarci per il buffet (io e una mia amica aspettavamo in particolare quello dei dolci!). Il riposino, infatti, era tattico per rimanere svegli per il conto alla rovescia mentre giocavamo al Twister. Erano belle sensazioni peccato che ormai siamo cresciuti e la magia della casetta sottoterra è svanita.
Il posto “vado da Mery” è ancora presto per dimenticarlo! E’ un negozio, un semplice negozio, più che altro un panificio, di proprietà della mia madrina.
Lì ho passato praticamente la mia infanzia. Lì ho imparato a fare i conti: sì, hai capito bene! Anche se avevo solo 5 o 6 anni mi piaceva giocare alla cassiera ma i conti per dare il resto e le persone che compravano erano vere!
Lì ho imparato a cucinare: dal panzerotto al cornetto, dai biscotti al semplice pane.
Ci andavo quasi ogni giorno mentre ora tra lo sport, i compiti e gli amici non ho più tanto tempo eppure quando metto piede lì dentro, mi ritorna la voglia di giocare alla cassiera o di cucinare una torta. Quando entro e mi siedo nella mia vecchia postazione mi sembra, almeno per un secondo, di tornare bambina.