Di La Redazione-
La Redazione è venuta a conoscenza, grazie ad una “soffiata” di un’informatrice, che oggi è il “ Pi greco Day” la più famosa costante matematica
Fisici e matematici di tutto il mondo hanno scelto questo giorno, ribattezzato
PiDay, per renderle omaggio e per avvicinare, tramite iniziative ed eventi, il pubblico meno appassionato allo studio delle scienze. La festa è stata inventata dal fisico statunitense Larry Show che nel 1988 organizzò per la prima volta la giornata all’Exploratorium di San Francisco.
Il Pi Greco Day si celebra ogni anno il 14 marzo, perché nel sistema anglosassone la data si scrive 03/14 come le prime tre cifre del Pi Greco, e inoltre coincide con il compleanno di
Albert Einstein. Sono tantissime le iniziative organizzate nel mondo, compresa l’Italia. Tra quelle più importanti vi è la gara a squadre disputata dalle scuole, organizzata dal Ministero della Ricerca e Università (
Miur) nella sua sede, e la sfida matematica online sul sito Redooc dedicato alla didattica digitale.
Proprio per l’importanza di questo numero e della matematica nella società l’
Unione matematica internazionale(Imu) ha proposto all’Unesco di dichiarare il Pi Greco Day Giornata Internazionale della Matematica e se la proposta sarà approvata la prima celebrazione potrebbe esserci nel 2020.
Per chi la scuola l’ha terminata da un po’ o per chi ancora non l’ha studiato, ricordiamo cosa è questo Pi greco.
Il Pi greco è una costante matematica, cioè un numero che ha un valore definito esattamente (a differenza delle costanti fisiche, che prevedono un margine di errore, e ovviamente delle variabili), il cui numero non è determinato a priori. Altre costanti “famose” sono quelle di Pitagora, ovvero 1,41, la radice quadrata di 2.
Il simbolo, che sta per la parola greca περίμετρος (ovvero “perimetros”, perimetro), ma è anche l’iniziale di Pitagora, fu usato per la prima volta nel 1706 dal matematico inglese William Jones nel testo
A New Introduction to Mathematics.
Indipendentemente dal nome, però, la storia del Pi greco è molto antica: ha circa 4.000 anni. Furono i Babilonesi, grandi matematici e architetti, i primi a impiegarlo, interpretandolo come 3,125. Poi vennero gli Egizi (3,1605) e i Cinesi (3).
Nel 434 a.C. Anassagora lo usò per tentare la quadratura del cerchio, poi nel III secolo a.C. Archimede lo approssimò a 3,1419. E via via molti matematici si dedicarono al fatidico numero, da
Newton, che calcolò le prime 16 cifre decimali, ai supercomputer, che sono arrivati (pare) a calcolare svariati mila miliardi di numeri senza peraltro arrivare alla fine…
Con una terminologia che può apparire suggestiva ai non addetti ai lavori, la
matematica definisce Pi greco un numero reale, irrazionale e trascendente.
Il numero è
irrazionale, ovvero non è esprimibile come una frazione di due numeri interi, tipo
a/b per capirci. Dopo il famoso 3,14 proseguono cifre in apparenza all’infinito.
Ecco perché quando si usa il Pi greco nei calcoli ci si limita all’approssimazione che serve, ed ecco anche perché nei calcoli basta indicare il simbolo,
π: non serve riportare i numeri, tanto ognuno ne prende poi quanti gliene servono.
Essendo poi anche un decimale illimitato, e
non periodico, si definisce
numero trascendente: non esiste cioè, per dirla coi matematici, un’equazione polinomiale a coefficienti interi che, risolta, dia π come risultato. Per questo quando diciamo “tre e quattordici” dovremmo in realtà dire π ≈ 3,14, ma è oggettivamente (
verbalmente) complicato.
Proprio perché l’approssimazione delle cifre che seguono il “tre virgola” è così importante, oltre al Pi Day, esiste anche il
Pi Approximation Day, che si festeggia nei giorni 26 aprile (116° giorno dell’anno, quando la Terra percorre un arco di circonferenza pari a 1⁄π volte l’orbita totale intorno al Sole), 22 luglio (22/7 = 3,14), 10 novembre (è il 314° giorno del calendario gregoriano) e 21 dicembre (alle ore 1:13, quando la formula 355/113 dà un numero approssimato – 3,1415929 – con il maggior numero di cifre decimali). Salvo negli anni bisestili, quando le date vanno anticipate di un giorno (tranne il 22 luglio).
Dopo uno studio approfondito di varie fonti, ecco un decalogo sulle principali curiosità di questa costante
- Che cosa è il Pi greco
Il
Pi greco è una
costante utilizzata in matematica e fisica, indicata con la lettera greca π (pi). Nella geometria piana, viene definito come il rapporto fra la circonferenza e il diametro del cerchio. È chiamato anche costante di Archimede perché fu lui, più di duemila anni fa, il primo a esplicitarla, approssimandola scientificamente con calcoli e figure geometriche. Non senza fatica, però: il matematico utilizzò poligoni regolari (di 96 lati) inscritti e circoscritti a una circonferenza per giungere all’approssimazione.
- Un’infinita sfida
È una “fissazione” dei matematici da migliaia di anni: se ci sforziamo di capire quante volte il diametro di una circonferenza può stare entro il suo perimetro possiamo andare avanti all’infinito a trovare cifre decimali che non finiscono mai. Il Pi greco, infatti,
non è uguale a 3,14 e non è uguale a nessun numero decimale definito o periodico. Per questo, in matematica, il Pi Greco è classificato come un numero irrazionale e trascendente: per quanti calcoli si possano fare, trovare il suo valore “preciso” sembra quasi impossibile. E questo ha acceso la fantasia dei matematici della storia antica, moderna e attuale
- miliardi di cifre calcolate fino ad oggi
Tantissimi matematici, nel corso della storia, si sono misurati con la sfida: i primi a impiegarlo furono i Babilonesi interpretandolo come 3,125. Poi vennero gli Egizi (3,1605), i Cinesi (3). Nel 434 a.C. Anassagora lo utilizzò per tentare la quadratura del cerchio, poi nel III secolo a.C., Archimede approssimò a 3,1419. Newton calcolò le prime 16 cifre decimali mentre i computer poi riuscirono a calcolare fino 5 mila miliardi di numeri.
Al momento ne sono state verificate 22.459.157.718.361, ossia 9 trilioni (9 mila miliardi) dopo la virgola in più rispetto a novembre 2016, quando un supercomputer con 24 dischi rigidi, ciascuno con 6 terabyte di memoria, ha completato fin lì l’arduo compito. Se dovessimo stampare per intero quel numero occorrerebbero milioni di volumi, ciascuno con migliaia di pagine: probabilmente non basterebbero tutti gli alberi della Terra a fare tutta quella carta.
- Le crostate della festa
Il 14 marzo 1988, durante la prima giornata organizzata in onore del Pi greco, lo staff dell’Exploratorium di San Francisco e gente comune hanno marciato solennemente intorno a un edificio (circolare, appunto) della struttura, per poi dirigersi verso delle crostate di frutta con inciso il sulla pasta frolla preparate per l’occasione, diventata poi dolcissima tradizione
- Il Pi greco nell’uomo e in natura
Il Pi greco
è parte integrante dell’essere umano. Ad esempio, il rapporto tra la distanza che separa l’alluce e l’ombelico e quella tra quest’ultimo e la punta della testa è proprio 3,14. È anche nelle nostre pupille o negli attorcigliamenti della doppia elica del dna. È fuori di noi, nella natura: nei cerchi concentrici che si formano quando si lancia un sasso in uno specchio d’acqua o quando sulla sua superficie cadono delle gocce di pioggia, nelle spirali delle conchiglie, negli arcobaleni…..
- Il Pi greco in architettura e astronomia
Nel corso della storia, il Pi greco è stato fondamentale per costruire archi, cupole e tunnel perfetti, proporzionati e stabili. Con Copernico e Galilei in oi venne utilizzato per calcolare ad esempio la distanza dalla Terra degli oggetti celesti che osservavano in cielo, ancora oggi viene utilizzato per costruire gli strumenti di astronomi e astrofisici.
- Il Pi greco nella tecnologia
In quasi ogni casa c’è un microonde, in molte auto un gps e tra le mani di tutti un telefono cellulare: abbiamo imparato ad utilizzare le onde elettromagnetiche e a “piegarle” al nostro volere grazie allo studio e all’impiego del Pi greco, senza di esso praticamente tutta la nostra tecnologia non esisterebbe
- Il Pi greco nella giustizia
OJ Simpson, giocatore di football americano incriminato per l’omicidio della moglie nel 1994, è stato salvato proprio dal Pi greco. Il suo avvocato riuscì a invalidare parecchie prove a carico di Simpson: fra queste quella del Dna. Infatti, un agente dell’Fbi non prese in considerazione il Pi greco e sbagliò a calcolare l’area della goccia di sangue usata per tracciare il Dna dell’assassino. Il giudice invalidò la prova.
- Il festeggiamenti
Si festeggia ufficialmente alle 15 del 14 marzo perché 15 è la cifra che segue il 3,14. E per rendere omaggio si ricorre agli espedienti più bizzarri: dalle corse sulla distanza di 3,14 miglia alla gara di torte perfettamente tonde. Esistono anche competizioni in cui ad entrare in gioco è la memoria: vince chi ricorda più cifre della serie infinita del Pi greco
- Nel 2015 la festa è stata doppia
La
data del 14 marzo di quell’anno si presentava scritta così: 3.14.15. Dunque, non solo le prime due cifre dopo la virgola del 3,14, ma addirittura le prime quattro. Aggiungendo un orario, le 9 e 26, si arrivava fino a otto numeri della serie.
Adesso che tutti noi ne sappiamo di più… buoni festeggiamenti!
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