//IL PARCO ARCHEOLOGICO DI POSILLIPO E LA  SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

IL PARCO ARCHEOLOGICO DI POSILLIPO E LA  SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

di | 2018-06-14T11:55:30+02:00 14-6-2018 11:57|Alboscuole|0 Commenti
di ANDREA COPELLINO  (I F  Informatica) – Il 2 Maggio scorso la mia classe è andata in visita guidata con i docenti al parco archeologico di Posillipo, situato sul golfo omonimo, che affaccia  sull’isola di Gaiola, zona ricca di  reperti di epoca romana come la Grotta di Seiano  (che fa anche da entrata) insieme alla villa imperiale di Pausilypon e il teatro.  Abbiamo partecipato, grazie alla nostra docente di Scienze prof.ssa Serena Maturo, anche ad un interessante laboratorio didattico all’interno del parco archeologico, ricavato da un edificio ristrutturato appositamente, dove si è classificata la flora e fauna del posto e dove ancora si continuano ad effettuare ricerche e studi della zona.  L’itinerario era comprensivo anche del  giro in barca con il fondo trasparente per vedere l’effettivo fondale tra la Gaiola e Trentaremi   I volontari del parco archeologico della Gaiola ci hanno mostrato un contenitore pieno di bastoncini di cotton fioc, chiedendo a noi presenti quanto tempo avremmo impiegato per riempire quel contenitore. La risposta era molto peggio di quello che ci aspettavamo: appena 2 ore. In due ore erano riusciti a trovare tantissimi rifiuti così piccoli sui fondali, e ne vengono trovati migliaia (di rifiuti generici) ogni giorno, mostrando quanto sia inquinato il mare. Poi hanno spiegato perché effettivamente questo inquinamento sia un grosso problema, ed è anche abbastanza evidente, dato che quei rifiuti di sicuro non sarebbero rimasti solo sui fondali, ma bensì sarebbero stati ingeriti anche da animali marini di passaggio, che poi potrebbero essere gli stessi che ci ritroviamo sul piatto a tavola (cosa tra l ‘altro pericolosa perché che potrebbe provocare il cancro). Oltre a questo motivo che ci danneggia direttamente, va considerato anche il danno non indifferente fatto all’ecosistema marino, tutto questo perché uno dei materiali più usati al mondo, la plastica, non è riciclabile, e impiega ben mille anni per  biodegradarsi completamente. In conclusione, riciclare i rifiuti e non buttarli senza cognizione di causa è importante, perché i primi ad essere danneggiati dalla sporcizia e dall’inquinamento siamo noi. La visita è stata molto istruttiva e ci ha dato modo di vedere luoghi che normalmente non visitiamo. Un grazie ai professori Serena Maturo, Susanna Califano e Marina Gallo che ci hanno accompagnato tutta la giornata ed anche buona parte della serata.