“I sant Andria finu a natali
Nu passu i cani
I natali in poi
Nu passu i voi”
Da sant’Andrea a Natale un passo corto (di cane) da natale in poi un passo lungo ( di bue). Chiacchierando con i miei nonni sul loro Natale da bambini mi raccontavano come festeggiavano il natale una volta, si accontentavano di poco per noi tanto per loro, un paio di scarpe nuove oppure soltanto mangiando una fetta di carne o altre cose che durante l’anno non si potevano permettere. Durante il pomeriggio di Natale attorno al braciere o al focolare ci si riuniva tra amici e parenti per fare dei giochi che noi oggi non conosciamo più, loro si divertivano a giocare al gioco “di nuciji” (nocciole) che consisteva nel mettere le nocciole a scivolo e farle rotolare su un cartone, la prima nocciola che toccava l’altra vinceva tutte le nocciole oppure giocavano a tombola con i fagioli. Loro stavano in compagnia a ridere e passare la festa insieme tra una chiacchiera e qualche bicchiere di vino, noi oggi giochiamo con i videogiochi, col computer o col telefono, siamo interconnessi ma non vediamo spesso chi ci sta accanto, chiediamo regali tanto per e … abbiamo smarrito il necessario. Chissà quanto pensiamo alla nascita di Gesù bambino?” Prima natali
non friddu non fami
Dopu natali
lu friddu e la fami”.
Concludo, forse sarebbe meglio ripensare il “nostro” Natale.
Fatima Naso