- Corrado Schettini – classe 1^D
Anno 1934: sui giornali scozzesi appare una foto sconcertante, la foto di un mostro marino che si trovava a Loch Ness. Dopo che la foto fu pubblicata, molti affermarono di aver visto la bestia. La creatura si è guadagnata un nome: Nessie.
Sembra che non abbia mai fatto male a nessuno… o quasi? Una testimonianza verosimile è quella di un manoscritto, ritrovato strappato su una sponda del lago; un’altra arriva da un cristiano d’epoca medievale che andò in Scozia: scrisse di aver visto il mostro afferrare un passante ma che, quando un prete lì presente fece il segno della croce, vide Nessie allontanarsi liberando il malcapitato.
Per capire se sia vero, alcuni studiosi (la scienza che studia questi mostri si chiama cripto-zoologia) hanno messo dei microfoni nel lago: il risultato della ricerca è stato impressionante. Affermano infatti di aver captato fruscii e schiocchi simili a quelli che farebbe un grosso animale subacqueo.
La teoria più recente e verosimile è quella secondo cui Nessie sarebbe un antico dinosauro scampato all’estinzione rifugiandosi lì, ovvero un plesiosauro; ma ovviamente questa rimane solo una teoria. Molti si chiedono come avesse fatto a vivere per 65 milioni di anni. La risposta è più semplice del previsto; i dinosauri, in particolare quelli acquatici, si riproducevano per partenogenesi, ovvero attraverso riproduzione asessuata; alcuni rettili odierni presentano infatti un organo da cui avrà origine l’embrione che racchiuderà il cucciolo.