di Alice Maria Donisi, Classe 1^ A. – Cari lettori e lettrici, come ben sapete l’Egitto è pieno di tantissimi misteri. Gli archeologi sono riusciti a scoprirne alcuni, ma altri ancora no. Credo che per tutti noi, la civiltà dell’antico Egitto desta sempre grande interesse, curiosità e in più succede che scateni la fantasia di molte storie. Essendo una cultura le cui origini risalgono a più di 5.000 anni fa, conserva in sé degli aspetti che ancora oggi non conosciamo bene, nonostante ci siano stati degli studi che vengono continuamente approfonditi che hanno avuto origine da circa due secoli fa. Accanto a tutti questi aspetti bisogna aggiungere che c’è anche il marcato desiderio di trovare dei misteri anche dove in realtà non esistano. Infatti è accaduto che, proprio per questo motivo, sono nate tante leggende riferite a dei luoghi come ad esempio le stanze segrete delle piramidi, le civiltà della mitica Atlantide se sia davvero esistita, o la scoperta di alcuni enigmi ancora non risolti. Data questa premessa vorrei illustrarvi un grande mistero. Si tratta della mummia di Zagabria che, dopo degli studi approfonditi fu stimata risalente al periodo Tolemaico, la quale fu ritrovata proprio in Egitto a metà del XIX Secolo dal croato Mihajlo Baric . Lo stesso archeologo la portò con sé nella sua Nazione e dove è conservata ancora oggi. La mummia è il corpo di una donna che era stato ricoperto con un drappo di lino suddiviso in 12 riquadri rettangolari. Una volta tolte le bende, nel 1862 furono inviate a Vienna dal famoso egittologo Jacob Krall per la loro decifrazione. Lo studioso si rese conto che il testo era scritto in lingua etrusca che conteneva un calendario rituale il quale poteva essere un telo dal quale era stato derivato da un libro, così venne chiamato Liber Linteus Zagrabiensis o Agramensis. Venne confermato così che, appunto tali bende fossero state un libro il quale originariamente era un telo lungo circa 340 cm e con l’altezza di circa 40 cm. La scrittura va nel senso della lunghezza da destra verso sinistra ed è distribuita su dodici colonne larghe circa 24 cm. Il contenuto del libro rimane ancora oggi un mistero ed è ignoto il come e il perché sia giunto in Egitto, ma soprattutto chi l’abbia portato lì.