//IL MISTERO DEL GARFIELD SPIAGGIATO

IL MISTERO DEL GARFIELD SPIAGGIATO

di | 2019-05-16T12:29:32+02:00 16-5-2019 12:29|Alboscuole|0 Commenti
Una notizia molto curiosa mi ha interessato molto perché a tutti noi sarà capitato di vedere in TV almeno una volta il cartone animato Garfield . La serie animata racconta di un gatto di nome Garfield, un gatto egocentrico, goloso e indisponente che vive insieme al suo proprietario JonArbuckle e al cane Odie, che tiranneggia. In Bretagna da decenni ogni tanto viene rinvenuto sulle spiagge un telefono a forma di gatto Garfield. Negli anni Ottanta del secolo scorso moltissimi oggetti erano stati modellati con la forma del micio arancione, tra cui anche i telefoni fissi che periodicamente venivano ritrovati sulle spiaggie del Finisterre. Dopo 35 anni il mistero è stato risolto!! Gli ambientalisti dopo tanti anni di ricerche sono riusciti a trovare la causa di questi ritrovamenti, proprio come sospettavano. Ciò che distribuiva i telefoni a forma di Garfield era un container spiaggiato che purtroppo contiene ancora un bel po’ di telefoni, ed è in un punto difficilmente accessibile. Ora si spera di riuscire a ricompensare ai danni che la maledetta plastica ha causato e che continuerà a fare. La plastica si degrada solo dopo 500 anni, nel frattempo si spezza in piccoli frammenti che possono ridursi fino a 5 millimetri. Il materiale sintetico causa tra l’altro soffocamento ai pesci, mammiferi e uccelli. In tutto il mondo si stanno attivando iniziative per ripulire i mari dalla plastica. Personalmente sono molto dispiaciuta dell’accaduto. Purtroppo i nostri mari sono molto inquinati e spero vivamente che tra non molto riusciremo a ripulirli anche con l’aiuto di persone come Boyan, un ragazzo che a soli 18 anni (oggi 23enne) ha abbandonato gli studi di ingegneria aerospaziale perché sognava di aiutare il pianeta terra, e per farlo aveva un’idea del tutto rivoluzionaria, cioè un tubo curvo e galleggiante lungo 600 metri, a cui è agganciato uno «schermo» di poliestere profondo 3 metri, «e non una rete, molto più rischiosa per gli animali». Secondo le sue stime entro il 2040 i mari saranno ripuliti del 90%.

MARIA AGNESE DI FOGGIA  (4^ F)