di Luigi Ficociello 4^D
4/03/2021
Caro Dante,
come stai? Non so se questa sia la domanda giusta da porre ad una persona scomparsa ormai da 700 anni. Immagino che tu ti stia godendo la beatitudine, intonando canti al Nostro Signore nella candida rosa. Non ho dubbi, infatti, riguardo il tuo destino: sono sicuro che tu sia stato ammesso al Paradiso, grazie alla tua fede e devozione, molto apprezzate da Dio. Non conosco di preciso le motivazioni che mi hanno portato a scrivere questa lettera e, soprattutto, a scriverla proprio a te. Probabilmente ti ho scelto come destinatario poiché negli ultimi giorni ho partecipato ad un evento online interamente dedicato a te, ma soprattutto perché credo che tu sia la persona più adatta a cui raccontare le mie perplessità e preoccupazioni.
.Durante la partecipazione all’evento a te dedicato, infatti, mi sono chiesto se fosse giusto celebrare l’anniversario della scomparsa del più grande poeta italiano di ogni tempo con una semplice conferenza online. Come molti altri studenti, anch’io ovviamente avrei preferito un evento spettacolare, con tanta gente, eppure abbiamo dovuto accettare di puntare il nostro sguardo vuoto verso un display luminoso, come ogni giorno da un anno ormai. Dopo aver realizzato il tutto, la mia mente si è chiesta: come avresti reagito tu? Chi avresti accusato di tale situazione?
Ma soprattutto mi sono chiesto in quale girone dell’inferno avresti collocato i responsabili di questa situazione. A questa domanda non ho trovato risposta, anche perché ad oggi è ancora difficile individuare un vero colpevole. Sarebbe bello averti ancora tra noi, sentire il tuo punto di vista sulla situazione. Sono sicuro che riusciresti ad esprimerlo in pochi versi. È proprio questo che mi ha sempre incantato della Divina Commedia, ovvero la tua capacità di sintetizzare un’idea, una critica o una lode in pochissime parole, disposte in versi sempre con rime perfette.
Credo che una personalità come te manchi nell’Italia odierna. Tutti noi abitanti della penisola siamo ormai convinti che tutto ciò che ci viene detto sia giusto, non siamo più in grado di ribellarci, di pensare con la nostra testa, di volgere una leggera critica.
Ora però devo andare. MI piacerebbe rimanere qui a scriverti per ore ed ore, raccontandoti le mie perplessità, le mie idee sulla società odierna, ma purtroppo la vita dello studente nel 2021 è molto faticosa
Spero che dall’aldilà tu sia riuscito comunque a leggere ed apprezzare le mie parole, anche se non profonde e numericamente tante come quelle scritte da te. Continueremo comunque a tenerci in contatto sui libri, come ogni settimana.
Con affetto Luigi