//Il Litorale Domizio

Il Litorale Domizio

di | 2023-02-04T12:40:41+01:00 4-2-2023 12:31|Alboscuole|0 Commenti
di Maria Lepore e Italo Erasmo Di Pietro -4^E-
Il litorale domizio è ancora oppresso dall’abusivismo. Si tratta di un patrimonio culturale e paesaggistico messo a rischio. Siamo sicuri che il Villaggio Coppola non abbia dato il via a un abusivismo familiare?
Quando pensiamo al litorale domizio la prima cosa che ci viene in mente è il mare e le località balneari, ma vi siete mai soffermati a guardare il paesaggio e la conformazione del territorio? Subito ci accorgiamo che è oppresso dall’abusivismo edilizio.
Siamo consapevoli che il territorio in cui si vive svolge un ruolo molto importante nella nostra vita, in quanto esso rappresenta un fattore della nostra identità. Purtroppo i territori spesso sono privi di tutela, di cura e dell’attenzione con cui dovrebbero essere trattati.
Eppure l’Italia è uno dei paesi con più patrimoni culturali e paesaggistici al mondo; non a caso siamo stati i primi ad inserire nella Costituzione un articolo per la loro tutela. Come cita l’articolo 9:  <<La repubblica…tutela il paesaggio e  il  patrimonio  storico  e  artistico  della Nazione.>>
La Costituzione italiana, dunque, stabilisce il principio della tutela dei beni culturali e del paesaggio.
Tutelare il paesaggio e il patrimonio storico significa  riconoscere e difendere la ricchezza artistica e ambientale italiana. Gli scempi ambientali che hanno caratterizzato l’edilizia italiana per decenni, l’incuria mostrata verso i reperti artistici e le opere dei musei sono un chiaro esempio di quanto poco venga rispettata il nostro territorio sul quale invece hanno preso il sopravvento gli interessi economici.
Il Villaggio Coppola era il sogno imprenditoriale che voleva far del litorale domizio una sorta di Rimini napoletana…Il progetto si presentava ambizioso e in fin dei conti nemmeno malvagio, se si pensa che le coste della città di Napoli non sono provviste di spiagge idonee per la balneazione, per cui creare un villaggio turistico a pochi km dalla città avrebbe sicuramente avuto grandi prospettive.
Peccato, però, che l’idea della realizzazione di  tale villaggio su terreno pubblico, è stata poi condotta in totale spregio e mancanza di rispetto delle normative e delle leggi ambientali e naturalistiche, anche utilizzando influenze illecite e camorristiche. Ed oggi del sogno rimane ben poco se non i palazzi ancora non abbattuti e la caotica edilizia sviluppatasi attorno.
In fondo il Villaggio Coppola non è altro che una piccola parte  dell’iceberg, da articoli e giornali emergono storie di altri abusi, di piccole costruzioni che nascono come funghi, di villette a mare che si espandono ogni anno.
Infatti  negli ultimi mesi i comuni costieri hanno proceduto ad ulteriori abbattimenti di abitazioni abusive, interi quartieri di Castel Volturno costruiti a ridosso del mare sono di fatto requisiti e abitati da stranieri che li occupano abusivamente.
Oltre che di inquinamento ambientale, crediamo si debba parlare di un vero e proprio inquinamento culturale, basti pensare che la scorsa estate tutta la montagna del Massico è andata a fuoco per mano dolosa.
Un’edilizia demenziale di fatto si estende lungo tutta la costiera domiziana, dal basso Lazio  fino a Napoli con  sopraelevazioni, discariche, strade abusive, antichi torrenti trasformate in fogne a cielo aperto, scarichi e scarti industriali gettati nell’ambiente.
Possiamo dunque affermare che la tutela del patrimonio ambientale e culturale è alla base del nostro vivere quotidiano, ma nonostante ciò ignoriamo i segnali che il territorio ci invia andando incontro a pericolose conseguenze.