IL LAVORO NEL MONDO GLOBALIZZATO
di Zmile Ipceska
La costituzione è la carta d’ identità di uno Stato: la legge di tutte le leggi, in quante stabilisce i princìpi fondamentali dell’ordinamento giuridico. Si occupa dei valori su cui si fonda uno Stato e di come debba essere organizzato. La costituzione è un documento che contiene le regole più importanti, in base ai quali deve essere costruita la vita dello Stato. La costituzione si occupa dei seguenti argomenti: la sovranità, la forma di governo, i valori fondamentali su cui si basa lo Stato, i diritti e i doveri dei cittadini, la divisione dei poteri, gli organi più importanti dello Stato.
La costituzione italiana venne scritta dopo la seconda guerra mondiale, quando fu necessario ricostruire lo Stato. Fu allora che gli italiani dovettero scegliere con un referendum quale forma di governo preferivano: monarchia o repubblica? Gli italiani scelsero la repubblica. La costituzione fu scritta da un gruppo di “saggi”, cioè politici di grande esperienza; essa è composta da 139 articoli:
ARTICOLI 1-12 si occupano dei princìpi fondamentali,
ARTICOLI 13-54 trattano dei Diritti e i doveri dei cittadini;
ARTICOLI 55-139 riguardano l’Ordinamento della Repubblica.
IL DIRITTO AL LAVORO
A volte diamo per scontato il fatto che il lavoro svolto debba essere pagato in maniera adeguata… Questi diritti sono il risultato di lunghe lotte dei lavoratori, che in Italia si sono organizzati in sindacati. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere un’attività a proprio favore. La costituzione italiana ha recepito i più importanti diritti conquistati dai lavoratori; ad esempio, la durata massima delle ore lavorative è stabilita per legge e il lavoratore ha diritto al riposo settimanale. La Costituzione, quindi, garantisce il diritto allo sciopero. Nel maggio 1970 entra in vigore lo “Statuto dei Lavoratori”, una legge che protegge i lavoratori che subiscono un licenziamento.
L’ introduzione della CATENA DI MONTAGGIO nel sistema produttivo aprì un vasto dibattito pubblico. Le critiche al nuovo sistema produttivo rilevano la spersonalizzazione del lavoratore, legato alla catena di montaggio per ore. Ma Ford, ideatore della catena di montaggio, pensava che la ripetizione del lavoro fosse la condizione preferita dalla maggior parte degli uomini. Diceva che, però, lui stesso non riuscirebbe a fare la stessa cosa tutto il giorno.
Nel 1848 Marx pubblica il Manifesto del Partito Comunista, in cui descrive la storia come una continua lotta di classi. I comunisti non nascondono i loro scopi: l’abbattimento violento della società borghese, attraverso la rivoluzione. La storia di ogni società esistita fino a questo momento è storia di lotta delle classi: liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba furono continuamente in reciproco contrasto. I comunisti, però, non hanno paura ad esprimere le loro opinioni. Essi, infatti, dichiarano che i loro scopi non possono essere raggiunti con l’abbattimento violento di ogni ordine sociale esistente.
A partire dagli anni ottanta, con l’uso più frequente della fotografia, si diffonde questo genere di immagini che tende a rappresentare la fabbrica più che il lavoro: il lavoratore è visto come un supporto incollato all’enorme macchina. L’operaio lavora, infatti, con molta fatica… L’ambiente è fumoso e immerso nella penombra. I macchinari sovrastano completamente la figura umana. L’operaio, appunto, lavora in condizioni molto rischiose. In Italia le prime leggi a tutela della sicurezza sul lavoro furono introdotte negli anni quaranta del XX secolo.
LE ORIGINI DELLA RETE
Internet è un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro. Ai giorni d’oggi stiamo entrando nell’era della personal economy, cioè l’economia che è la misura dell’umanità digitale. Una volta si chiamava arte di arrangiarsi, ora si chiama self made economy, sorella gemella dell’economia della condivisione, del Low Cost e del Last Minute.
La Globalizzazione ha favorito la diffusione dell’industrializzazione in tutti i continenti, c’è però, il preoccupante aumento dell’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo. A Kyoto, in Giappone, nel dicembre 1997 si è tenuta la Conferenza degli Stati delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. I Paesi industrializzati si impegnano a ridurre il totale delle emissioni di gas a effetto serra. La Globalizzazione è un bene, sostiene Sergio Romano, perché offre grandi occasioni di crescita anche per i Paesi più deboli. Un male, afferma Edward Goldsmith, perché fa crescere la povertà come mai prima d’ora.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) nasce nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale. Il suo compito principale consiste nel mantenere la pace e la sicurezza internazionale. La carta dell’Onu entra in vigore il 24 ottobre 1945 e contiene la missione e le regole di funzionamento dell’Onu. Lo scopo dell’Onu è: salvare le future generazioni dal flagello della guerra, riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, creare le condizioni per la giustizia e il rispetto degli obblighi derivati trattati e promuovere il progresso sociale in una più ampia libertà. L’Onu comprende il Parlamento e il Consiglio di sicurezza, il Parlamento è l’Assemblea Generale composta da tutti gli Stati membri dell’Onu, ognuno dei quali ha diritto a un voto. Il Consiglio di sicurezza è composto da quindici membri. Cinque sono fissi: Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti, gli altri dieci sono eletti a rotazione ogni due anni.
Dall’ Onu dipendono altre organizzazioni internazionali…
L’ UNICEF nato nel 1946 aiuta i bambini vittime della seconda guerra mondiale. Attiva programmi di sviluppo, portando medicine, acqua…
La FAO ha sede a Roma e si occupa di sconfiggere la fame nel mondo e di migliorare l’alimentazione delle popolazioni.
L’ ILO si trova a Ginevra e si occupa di promuovere il riconoscimento universale dei diritti umani nel lavoro.
L’OMS ha l’obiettivo di aumentare il livello di buona salute delle popolazioni del mondo, intervenendo con medici e medicine; ha sede in Ginevra.
NOTA della redazione
Zmile è stata la prima delle nostre alunne ad occuparsi del Giornalino, oltre ad essere l’ideatrice del logo. Adesso frequenta le scuole Superiori; a lei dedichiamo la nostra prima pubblicazione.