a cura di Roberta Di Bari e Lorena Tota – III A “Mons. di Donna”
Oggi il lavoro minorile conta in totale 152 milioni di sfruttati, di cui 64 milioni sono bambine e 88 milioni sono bambini. A lavorare in condizioni pericolose, che mettono addirittura a rischio la salute o la vita sono 73 milioni. I bambini colpiti dallo sfruttamento lavorano per mandare avanti la famiglia, perché vivono in luoghi colpiti da guerre, spesso sfruttati nel settore agricolo e tessile. Le zone in cui lo sfruttamento è più diffuso sono l’aria Asia-Pacifico e l’Africa. Un esempio importante della lotta contro lo sfruttamento minorile è Iqbal Masih, un bambino operaio e attivista pakistano. Iqbal Masih è stato uno dei pochi ad aver avuto la forza di ribellarsi: venne ucciso a 13 anni per denunciato la mafia dei tappeti, ma grazie alle sue denunce decine di fabbriche chiusero, il problema dello sfruttamento minorile ebbe più importanza e molti bambini hanno avuto i loro diritti. Su di lui Francesco D’Adamo ha scritto un libro che sei chiama “Storia di Iqbal”. Per contrastare il fenomeno è utile informarsi sulle leggi e denunciare all’autorità qualsiasi forma di sfruttamento minorile, ma anche sensibilizzare i bambini più fortunati e gli adulti. Sul piano internazionale, la Convenzione n.182 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, del 1999, afferma la necessità e l’urgenza di adottare delle strategie per eliminare le peggiori forme di lavoro minorile. Gli Stati devono quindi prendere misure amministrative per contrastare ogni forma di lavoro e garantire il pieno sviluppo di bambini e bambine. L’età minima per l’ammissione al lavoro non può essere inferiore all’età in cui si finisce la scuola dell’obbligo. In Italia, invece, a occuparsi del contrasto al lavoro minorile sono gli articoli 27 e 34 della Costituzione, che affermano che è possibile lavorare dopo i 15 anni di età, dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo. Al compimento dei 16 anni è possibile lavorare. In tanti ancora oggi lavorano prima dell’età dovuta, abbandonando la scuola. Per questo, in Italia, si sta promuovendo l’istituzione della Commissione Parlamentare di inchiesta sul lavoro: entro il 2025 si cercherà di eliminare qualsiasi forma di lavoro minorile, come da obiettivo dell’agenda 2030. Si tratta di una realtà che per molto bambini è quotidianità e tutti noi speriamo che questo un giorno finisca e che tutti possano avere un futuro migliore.Il lavoro minorile, un problema ancora attuale
di Jannuzzi Di Donna News - ANDRIA (BT)|
2023-10-23T09:22:51+02:00
23-10-2023 9:21|Alboscuole|0 Commenti