//Il lavoro dei sogni. Il panda petter Marta Urru 4DB Linguistico Spagnolo

Il lavoro dei sogni. Il panda petter Marta Urru 4DB Linguistico Spagnolo

di | 2024-10-22T19:34:21+02:00 22-10-2024 19:34|Alboscuole|0 Commenti
Qual è il lavoro di un panda petter? Alcune organizzazioni, tra cui il Centro di ricerca e protezione dei panda giganti nella provincia di Sichuan, nel sud-ovest della Cina, assumono una categoria di lavoratori noti come “tate dei panda”, la cui responsabilità principale è quella di giocare con i cuccioli di panda per 365 giorni l’anno. Per questo compito, sicuramente non faticoso, i custodi di panda del GPPRC sono ricompensati con uno stipendio medio annuo di 200.000 yuan (circa 32.500 dollari). Secondo il China Daily, oltre ad essere pagati per giocare con i panda, i vantaggi di questo ruolo annuale includono pasti, alloggi gratuiti e un SUV aziendale. Per svolgere questa strana ma affascinante professione occorre aver conseguito una laurea in biologia o in un campo correlato, avere una formazione in biologia e comportamento animale, comprendere le sfumature della biologia, del comportamento e della cura dei panda, competenze acquisibili con una laurea in biologia, zoologia, biologia della fauna selvatica o una disciplina simile. Una tata panda deve avere un’esperienza pregressa nella gestione e nella cura degli animali, deve aver lavorato o svolto volontariato presso zoo, rifugi per animali, strutture di riabilitazione della fauna selvatica o altri luoghi che si occupano di animali. Poiché i panda sono originari della Cina, molte iniziative di conservazione dei panda hanno sede lì. Per poter lavorare come tata di panda è necessario essere in grado di conversare con i dipendenti e i volontari cinesi. Trovare lavoro come tata di panda sarà molto più facile se si conosce il mandarino. Per lavorare con i panda è necessario ottenere la licenza del China Conservation and Research Center for the Giant Panda o dell’Association of Zoos and Aquariums (AZA). È inoltre necessario superare un esame di scrittura che richiede competenze e conoscenze specifiche, ossia possedere una discreta capacità di scrittura, avere discrete abilità fotografiche, utili per documentare il comportamento dei panda, i primi passi, le scelte di vita, ma soprattutto possedere perseveranza, curiosità, socievolezza, buona comunicazione, motivazione e adattabilità. Nonostante il mercato del lavoro altamente competitivo (e l’impegno di trasferimento chiaramente significativo), l’unico svantaggio identificabile nell’essere una tata panda sembra essere la disponibilità a mangiare cibi meno gustosi di quelli proposti dalla cucina mediterranea. Considerando che i panda si nutrono per il 99% di bambù, che sembra abbastanza limitante in termini di stimolazione delle papille gustative, sacrificare un po’ di diversità culinaria in cambio di una carriera di incontri retribuiti con i panda non sembra però un costo troppo alto da pagare. Secondo quanto riportato dal China Daily, uno degli scopi di questo programma di baby-sitter panda è quello di aumentare la consapevolezza e l’interesse nei confronti dei panda che, secondo un allarme lanciato dal WWF, è ufficialmente un animale a rischio di estinzione.