//Il lato spericolato del cervello ama il gioco d’azzardo

Il lato spericolato del cervello ama il gioco d’azzardo

di | 2018-06-07T07:54:47+02:00 7-6-2018 0:24|Alboscuole|0 Commenti
di ANDREA CRESCI – Il cervello ha un suo lato spericolato, una piccola struttura, che può renderlo improvvisamente sordo di frontre ad ogni argomento razionale e amante del rischio, in particolare di quello legato al gioco d’azzardo. Questa è l’ultima scoperta del gruppo di ricerca capitanato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pis ae diretto da Silvestro Micera. Come ha spiegato il coordinatore della ricerca, Alberto Mazzoni, era già nota la presenza, nel nostro cervello, di una rete responsabile delle decisioni. Si sapeva, inoltre, che sono due i meccanismi che entrano in gioco per far scattare una decisione: uno che controlla le reazioni veloci e uno più riflessivo. Non era però chiaro il motivo del passaggio da un meccanismo all’altro. La risposta è arrivata proprio da queste ricerche, che hanno individuato una piccola struttura a forma di lente, chiamata nucleo subtalamico, che è responsabile di questo passaggio. E’ quindi proprio a causa di questa struttura che i giocatori d’azzardo prendono decisioni non razionali. Il prossimo obiettivo che gli scienziati si sono imposti è quindi quello di capirne il funzionamento. Punto di partenza della ricerca è stato lo studio dell’attività cerebrale di alcuni pazienti malati di Parkinson. Ognuno di essi è stato posto davanti ad una decisione: seguire una strada sicura o una più rischiosa. Dal monitoraggio dell’attività del nucleo subtalamico si è fatta così un’importante scoperta. Si è capito che, a seconda della scelta fatta, questa struttura si comporta in modo diverso e si è visto come questo nucleo abbia un’attività particolarmente elevata nei pazienti con il Parkinson dipendenti dai giochi d’azzardo. I ricercatori sono quindi arrivati alla conclusione che lo studio di questo lato ‘spericolato’ potrebbe un giorno portare a scoperte relative alla cura di dipendenze edi gravi disturbi del comportamento e quindi portare questa struttura a svolgere una funzione limitatrice nei confronti di comportamenti patologici.