di Margherita Bigarello e Maria Tea Santagiustina, Classe 3^A. – Cari lettori e lettrici, oggi vorremmo dedicare quest’articolo ad un luogo che forse non tutti conoscono perché dalle prime immagini che abbiamo visto ci siamo rese conto che è un luogo perfetto per trascorrere felicemente delle perfette vacanze. Ci riferiamo al piccolo paesino di Resia, che si trova nel Comune di Curon Venosta in provincia di Bolzano nel Trentino-Alto Adige. Questo bellissimo luogo oggi è conosciuto per il suo campanile di epoca romanica, che purtroppo è ancora sommerso dalle acque dei laghi di Resia, Curon e San Valentino alla Muta, cioè i tre laghi che precedentemente agli anni ’50, quando venne completata una grande diga, circondavano il paese. Qualcuno a questo punto potrebbe chiedersi come esso sia stato sommerso. La risposta è proprio per la costruzione di questa diga che inizialmente doveva sfruttare le acque dei laghi per creare energia idroelettrica. Quando venne presentato il progetto nel 1910 però gli abitanti della Val Venosta si ribellarono e i lavori furono interrotti. Dopo numerosi dissidi tra gli stessi compaesani, durati per alcuni anni, si decise che era fondamentale riprendere la sua costruzione, ma purtroppo non si sapeva ciò che li attendeva. Il progetto prevedeva che presto sarebbe stata ultimata la sua attuazione così i lavori ripresero nel 1939 ma ben presto furono interrotti nel 1943 per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Dopo la fine della guerra per la mancanza delle materie prime si fece credere ai cittadini che tale progetto fosse stato abbandonato. Nel 1949 però l’opera fu completata perché ci furono degli investimenti svizzeri. Con il completamento della grande opera i cittadini persero non soltanto le loro case con all’interno tutti i loro averi di valore sopratutto sentimentale, ma anche i loro terreni con le relative coltivazioni. Per fortuna ci rimane qualcosa di quel lontano periodo: l’antica leggenda che si narra ancora oggi su questo luogo incantato e incontaminato. Ebbene, questa leggenda la tramandano le anziane del paese, che hanno vissuto sulla propria pelle quella modifica del territorio, le quali raccontano che il campanile durante le notti d’inverno, quando il lago si ghiaccia rendendolo percorribile, si possono tutt’ora sentire le campane d’allarme di quella notte suonare a più non posso prima che il Lago si formasse. Esse in realtà furono rimosse il 18 luglio 1950 perché erano ormai fuori uso. Con questo articolo speriamo di aver stimolato in Voi la voglia di viaggiare per scoprire i meravigliosi luoghi fatati che si trovano all’interno delle nostre Regioni.