A Mongrassano è molto sentita la devozione verso San Francesco di Paola. Quando sono nati i miei nonni già esisteva la tradizione di recarsi a piedi al Santuario di Paola, che si trova sulla costa tirrenica della provincia di Cosenza, attraverso l’alta montagna. Il percorso avviene nel periodo estivo, tra valichi, boschi, laghi e anche pericolosi burroni, si misura una traversata di oltre 40 chilometri.
Si parte la notte, dopo il ritrovo in piazza di numerosi pellegrini, che sono di tutte le età. Quest’anno per la prima volta mi sono sentito di andare anche io, ed ero l’unico bambino. Prima di partecipare avevo timore di non riuscire a completare la lunga escursione e poi mi chiedevo come avremmo fatto a camminare nella fitta boscaglia tutta la notte al buio. Ci siamo avviati in una calda sera stellata e abbiamo cominciato a salire per la montagna; i lampioni del centro abitato si facevano sempre più lontani, così alcuni uomini hanno tolto dagli zaini le torce. Io mi sono sentito rassicurato e abbiamo continuato il nostro viaggio.
Quando si è fatta l’alba, la natura intorno mi è apparsa bellissima, ho visto ruscelli di acqua pura, alberi secolari che con i loro fitti rami nascondevano il cielo, fiori colorati, cespugli di bacche rosse e anche due conigli selvatici. Intanto cominciai a sentirmi stanco ma rimasi a bocca aperta quando dalle alte cime ho visto in basso il mare. Ho capito in quel momento che dovevo fare l’ultimo sforzo e che iniziava la discesa. Avevo creduto che la parte difficile fosse l’arrampicata sul fianco della montagna, invece quello che mi ha affaticato di più è stata la ripida discesa per arrivare al Santuario.
Si vedevano spaventosi precipizi a destra e a sinistra, alcuni di noi cominciavano a scivolare e in alcuni tratti abbiamo dovuto scendere all’indietro, trattenendoci al terreno con le mani, per tutelarci da malaugurate cadute.
In questo grande viaggio, straordinaria è stata l’emozione che ho provato di vedere posti nuovi e fantastici, l’osservazione di fenomeni naturali che avevo letto solo sui libri, e poi l’orgoglio di essere riuscito come persona più giovane del gruppo a terminare il pellegrinaggio, tutto mi ha reso felice e sono arrivato stanco, sudato, affamato, ma tanto contento nella silenziosa chiesa per inginocchiarmi davanti a San Francesco.
Raffaele Micieli, classe II A Scuola Secondaria di primo grado di Mongrassano
Articolo curato dalla professoressa Rosalba Granieri, IC Fagnano Castello-Mongrassano(CS)
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