di Letizia Passera e Anais Tiamat Balog, Classe 2^ C. –
Cari lettori e lettrici bentornati tutti! Questo articolo serve per chiarire certe idee; tutti conosciamo le sigarette, che siano elettroniche o meno. Ma come tutti sappiamo le sigarette oltre a creare una certa dipendenza provocano l’80% di probabilità di avere il cancro rispetto a un non fumatore. Molti studi hanno dato per certo l’insorgere di questi mali proprio nelle zone aeree dell’apparato respiratorio dell’uomo, infatti i fumatori di sigarette da tabacco sviluppano nel tempo il cancro alla lingua, ai polmoni, nei bronchi e in altre parti dell’apparato respiratorio. Di recente sono state prodotte le sigarette elettroniche che hanno forse soppiantato il mercato di quelle del tabacco. Ora una delle principali domande che ci poniamo è: “ma le sigarette elettroniche fanno meno male delle sigarette con il filtro e tabacco?”. Beh la risposta è incerta perché molti scienziati in questo campo sostengono che le sigarette elettroniche hanno bassa quantità di nicotina, che teoricamente si può smaltire nel giro di un mese. Altri scienziati invece sostengono che la nicotina non si presenta come una quantità di 2% o un massimo variabile tra il 9% e il 20% ma può arrivare anche al 90% di nicotina al milligrammo. Questo picco è chiamato puff da 600 tiri ed equivale a 70 sigarette di tabacco fumate in continuazione. La media statistica di morti a causa del fumo è superiore ai 8 milioni di individui, 7 milioni dei quali morti a causa del fumo passivo che è molto più nocivo del fumo attivo. Altra domanda: ‘Ma i rischi, quali sono?’. Beh i rischi sono molto soggettivi, cioè variano da persona a persona. In tutti i modi la media statistica delle malattie dei fumatori non passa inosservata, infatti il fumo va a danneggiare a dismisura: l’apparato cardiocircolatorio, l’apparato digerente, l’apparato respiratorio, il cervello, la pelle, l’apparato riproduttore e le ossa. Una cosa comunque è certa e cioè è molto importante ricordare anche che il fumo che sia passivo o attivo non ha importanza ma è estremamente nocivo soprattutto alle donne in gravidanza, sia per il bambino che per esse stesse.