Il geyser è una manifestazione vulcanica secondaria abbastanza raro che si crea quando vi è una struttura a sifone e una serie di condizioni climatiche e geologiche tipiche di poche aree del pianeta.
Esso è un tipo di sorgente d’acqua bollente che ha delle eruzioni intermittenti che creano delle colonne di acqua calda e vapore.
Ci sono sette zone nelle quali si trovano molti geyser, e tutte si trovano in prossimità di vulcani o nei luoghi dove la crosta terrestre è meno spessa:
Tra i geyser più famosi vi sono quelli situati in Islanda dove vi è il Geyser, anche detto Grande Geyser, che ha dato universalmente il nome al fenomeno, con getti alti normalmente anche 60 metri. Cominciò la sua attività sul finire del XIII secolo, nel 1294, per ridursi quasi completamente all’inizio del XX secolo, sembra a causa del continuo gettare pietre all’interno da parte dei turisti; tuttavia resta tuttora in attività, sebbene con periodi di eruzione molto più lunghi e irregolari rispetto al vicinissimo Strokkur, ubicato ai piedi dell’osservatorio sull’altopiano di Reykjavík, i cui getti raggiungono i venti metri con una frequenza che varia tra i cinque e gli otto minuti e i salti dell’acqua possono essere spettacolarmente due o tre.
Intorno al sito si trovano altre sorgenti di acqua calda, il Piccolo Geyser, torrenti caldi e depositi minerali che rendono la zona simile a quella di “un altro pianeta”.
Se il vostro desiderio è di assistere ad un geyser, l’Islanda è il posto ideale: è il paese con più alta densità di geyser al mondo, se ne contano circa una trentina ed è proprio qui che si trovano quelli più antichi e noti.
La parola geyser deriva da Geyser che è il nome del più noto geyser islandese.
In essa ci sono rocce permeabili, nelle quali circola l’acqua, dirette prima verso il basso e poi verso l’alto, circondate da rocce impermeabili, e nelle vicinanze è poi posta una camera magmatica.
L’acqua entra nella struttura a sifone ed è riscaldata a causa della vicina camera magmatica, ma la profondità e la conseguente pressione impedisce che essa diventi vapore. In seguito risale in superficie e, con una pressione minore, l’acqua e il vapore sono liberi di esplodere in getti periodici.
Il periodo è dovuto proprio al tempo necessario affinché il sifone si riempia.
I geyser sono fenomeni spettacolari e appariscenti e poco compresi tant’è che dopo 200 anni di studio e oltre 1000 casi descritti nessuno sa di preciso come funzionino. Non vi è dubbio però che molte ricerche degli ultimi anni abbiano fatto luce su molti aspetti, comprendendoli meglio. Tra i vari studi vi è il lavoro condotto da un gruppo di geofisici guidati dal professor Michael Manga (University of California a Berkeley), i quali hanno studiato i geyser misurando temperatura, pressione e i dati fondamentali sulla forma dei condotti sotterranei, grazie all’uso di particolari telecamere, sismometri e inclinometri. Le migliaia di misurazioni hanno dimostrato che il vapore si accumula nelle camere magmatiche e quando comincia a fuggire verso la superficie sarebbe in grado di trasferire il calore alla sommità della colonna d’acqua scatenando l’ebollizione e quindi l’ eruzione.