di Rosaria Scaduto – L’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia mondiale che si sta espandendo anche nel nostro paese ha determinato l’annullamento dell’evento al Quirinale in cui ogni anno sono coinvolte le scuole italiane per la premiazione degli studenti che si sono distinti per le loro riflessioni sui temi dell’8 marzo. Nonostante la sospensione di molte manifestazioni per celebrare la giornata della donna, la ministra Lucia Azzolina, in una lettera dedicata agli studenti e alle studentesse, ci ricorda che non dobbiamo rinunciare a sottolineare il valore della donna anche in questo periodo e dobbiamo riflettere sulle violenze , i soprusi che le donne hanno subito nel corso della storia. L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna, in cui si celebrano le grandi conquiste sociali, politiche e legate alle pari opportunità. Di solito viene associata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre. Questa giornata si celebra In Italia dal 1922. La giornata dell’8 marzo viene comunemente legata a due fatti storici. Il primo, è avvenuto nel 1911. In quell’anno, un gruppo di operaie che lavoravano in un’industria tessile di New York, stavano scioperando per le pessime condizioni di lavoro. Per fermare la protesta, i proprietari dell’azienda impedirono loro di uscire. Qualcosa però andò storto e scoppiò un incendio in cui morirono 134 donne. Il secondo evento storico è legato alla Rivoluzione Russa avvenuta in Febbraio durante la prima guerra Mondiale. L’8 Marzo del 1917 molte operaie russe scesero in strada protestando contro lo zar. Questo evento fu ricordato poiché determinante del genere femminile. La donne, dopo il 1900 , cominciarono a organizzarsi , a collaborare per far prevalere i propri diritti tra cui quello del voto. Questo è stato un cammino lungo e difficoltoso, fino ad arrivare ad ottenere il diritto al voto, in Italia, nel 1946. Da qui le donne sono riuscite ad ottenere diverse conquiste. Nel 1970 l’approvazione della legge sul divorzio apre la strada verso la riforma del diritto di famiglia che,nel 1975 , sancisce pari responsabilità tra i coniugi. Nel 1977 è stata raggiunta la parità in materia di lavoro e le leggi di tutela per le lavoratrici madri. Adesso , come ci ricorda l’articolo 3 della Costituzione, tutti i cittadini hanno pari dignità, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua , di religione , di opinioni politiche e condizioni personali e sociali. Lo Stato deve impegnarsi a eliminare gli ostacoli che dovessero impedire la realizzazione dell’ uguaglianza, secondo il principio dell’uguaglianza sostanziale comma 2. Purtroppo , nonostante ciò, tuttora le donne sono vittima di discriminazioni e combattono ogni giorno per essere valorizzate e per acquisire pari diritti. Oggi, in modo particolare, dobbiamo ricordare le donne che, numerose, stanno combattendo in corsia e nelle ambulanze per far fronte all’emergenza coronavirus.
Redatto in collaborazione con Irene Teresa