La criminalità organizzata è un problema che ha sempre caratterizzato la storia dell’Italia, un problema a cui molti si sono opposti, come Falcone e Borsellino, Aldo Moro o lo stesso Giuseppe Impastato, uomini che sono morti a causa delle loro ideologie e delle battaglie che portavano avanti. Il messaggio finale del libro di Giovanni Impastato “Mio fratello. Tutta una vita con Peppino” credo sia proprio la libertà di esprimere le nostre idee e il compito di combattere le ingiustizie. Io credo che il lavoro di Peppino Impastato sia stato indispensabile per la storia del nostro Paese, poiché è uno dei tanti motivi che hanno spinto Borsellino e Falcone a portare avanti il Maxiprocesso, il più grande processo della storia, che ha visto condannare quasi 500 persone imputate di far parte di organizzazioni criminali. Molto spesso non ci rendiamo conto di quanto questo mondo sia vicino al nostro. Per quanto ho visto in questi pochi anni della mia vita, il luogo in cui viviamo non è esente da organizzazioni di questo tipo, infatti molti ragazzi spacciano, molti fanno uso di sostanze stupefacenti e altri compiono piccoli furti. Tutto questo sicuramente non lo fanno da soli ma con l’aiuto di adulti che non badano alla loro salvaguardia ma solo al proprio utile. Dire che condanno la mafia sarebbe scontato, ma è proprio quello che tutti dovrebbero fare, infatti molte persone vivono di omertà e non si rendono conto del fatto che anche loro fanno parte di questo sistema se non si oppongono a quello che accade ogni giorno fuori dalle nostre case. La libertà di pensiero è indispensabile per vivere in un mondo civile e spero che un giorno si possa arrivare a quest’obiettivo per far sì che i nostri figli abbiano la possibilità di esprimersi come meglio credono, senza temere ripercussioni solo per aver combattuto contro qualcosa di sbagliato o per essere stati loro stessi.