di Mazzuccato Leonardo Classe 2^ B. –
Nessuno avrebbe mai pensato e creduto che il 2020 sarebbe stato un anno particolare con delle situazioni che avrebbero modificato i comportamenti sociali sia a livello nazionale che locale. A Venezia a causa della pandemia del Coronavirus molti eventi che tradizionalmente venivano organizzati dall’amministrazione comunale sono stati o cancellati o sono stati rigorosamente ridimenzionati. Proprio per la pandemia da Covid-19 che ha colpito l’Europa e l’Italia che registrava in primavera e a giugno la crescita esponenziale dei responsi di positività con sempre maggiori e continui ricoveri ospedalieri ha costretto il Premier Giuseppe Conte ad emanare misure molto restrittive per la circolazione delle persone nelle varie Regioni e nelle città d’Arte. Anche Venezia è stata costretta a rivedere i suoi maggiori eventi che durante l’anno si svolgono i quali hanno ormai una tradizione ultra centenaria. La più famosa Festa che ogni anno si tiene nella seconda settimana di luglio che attrae non soltanto i veneziani ma molti visitatori e turisti stranieri è quella del “Redentore”. A causa del Coronavirus la Festa del ‘Redentore 2020’ è stata effettuata in una forma ridotta per evitare gli assembramenti nelle varie Calli o Campi per garantire a tutti una maggiore tutela della salute come appunto previsto dalle misure di contenimento e controllo al circolo del virus che sono state introdotte per l’emergenza sanitaria. Quella di quest’anno è stata ‘un’edizione straordinaria’ poiché durante la notte non è stato realizzato il tradizionale spettacolo pirotecnico che tradizionalmente proiettava sugli antichi palazzi del Canal Grande i suoi molteplici colori che rendevano effetti spettacolari e suggestive sensazioni che generavano forti mozioni a tutti i presenti. Il fulcro della Festa del Redentore pertanto è stato ‘il ponte votivo’ che è stato allestito tra ‘le Zattere’ e la ‘Chiesa del Redentore’ del Sestiere della ‘Giudecca’. Si è salvata la parte della Festa dedicata alla religiosità. E’ mancata la parte della laicità rovinando la Festa ai veneziani e ai turisti che negli anni precedenti aveva registrato anche moltissime presenze di barche dei veneziani sulle quali tradizionalmente si festeggiava fino all’una di notte consumando i famosi cibi tradizionali preparati con molta cura per tale ricorrenza quali: ‘pasta e fasoi’, ‘sarde in saor’, ‘bovoeti’ , ‘anguria’ e bevendo ottimi vini locali. Ci sono state però alcune barche al Mercato di Rialto che erano presenti per festeggiare con del vino per rappresentare simbolicamente la felicità di tutti i veneziani. Il prossimo appuntamento è al prossimo novembre con l’altra festa importante per noi veneziani “La Madonna della Salute” per la quale ci si auspica che la ‘normalità’ possa ritornare e permettere così a tutti di poterla fare. Per concludere si spera che il prossimo anno non ci siano altri impedimenti che possano rovinarci la lunga tradizione di questa ‘nostra magnifica Festa’ e in più si spera di festeggiarla insieme a tutti i nostri cari.