//   Il concerto mancato (Il Giallo: l’invidia…il più stupido dei vizi)

   Il concerto mancato (Il Giallo: l’invidia…il più stupido dei vizi)

di | 2020-12-16T16:04:11+01:00 16-12-2020 16:04|Alboscuole|0 Commenti
Martina Saltarella – Ho già lavorato a simili delitti, ma mai così complicati. Nessuna pista, nessun indizio, neanche un testimone. Si chiamava Giovi Dom, uomo sulla cinquantina, americano, musicista; un famoso pianista venuto in Italia per un concerto di beneficenza per i poveri . Era un tipo riservato, amante della famiglia, sposato con una cantante anch’essa americana e padre di due figli, e a quanto pareva, non aveva neanche un’amante. Perché ucciderlo allora? Era questo che stavo cercando di scoprire, dirigendomi con il primo volo, verso l’Italia. Arrivai sul posto, lugubre e malandato. C’erano vari cesti per la spazzatura usati chiaramente dalle persone che avevano assistito al concerto. La polizia aveva cerchiato con l’adesivo rosso il punto preciso in cui il signor Dom era morto. Steso di fianco al pianoforte. Sono le 20:00, la piazza antistante il Colosseo oramai è vuota, siamo rimasti in pochi qui sulla scena del delitto. Suicidio? Non mi pareva, l’arma del delitto non c’era, nessun problema nella sua famiglia e nessun debito da pagare. Non trovavo il significato. La polizia e i vari agenti erano intorno a me e anche loro stavano cercando un motivo per cui quel povero uomo fosse morto. Cominciai a confrontarmi con diversi agenti italiani e scoprii che non era la prima volta che ciò accadeva. La settimana prima altri due musicisti furono uccisi, sempre nello stesso modo del sig. Dom, avvelenamento da cianuro, così dicono gli ultimi due referti medici dell’autopsia. Uno spettatore forse, un collega di lavoro, o uno dello staff, qualcuno invidioso di ciò che possedeva. Chiunque poteva essere stato . Mi misi ad osservare la scena del delitto, in silenzio, senza destare sospetto. Pezzi di vetro per terra, carta stropicciata e avanzi di cibo nei cestini della spazzatura. Tutto era normale a quanto sembrava, ma il corpo forse no. Chiesi alla polizia di avvicinarmi al cadavere e notai sulle mani della vittima delle macchie scure, forse sangue. Gli agenti vennero subito vicino a me e scoprirono che quelle macchie erano probabilmente delle bruciature. Il signor Dom non soffriva di nessuna malattia e le analisi stabilirono che erano ustioni per contatto di sostanze corrosive. Lo staff e gli altri musicisti presenti sul palco furono interrogati. Scoprimmo che lo scenografo era stato arrestato in passato per altri delitti. Marco Caselli 7 anni fa aveva ucciso la ex moglie, sempre avvelenandola. Delitto passionale, forse è stato lui ? Decido di andare nel suo camerino e trovo nella sua borsa un recipiente di plastica, apro il tappo e sento un odore strano. Avviso la polizia del ritrovamento e decidono di portarlo al laboratorio per analizzarlo. Gli stavano chiedendo che cosa ci fosse dentro quella bottiglia, lui non rispose. All’improvviso iniziò a piangere. Dopo un paio di minuti di silenzio disse: “Prima di iniziare il concerto ero solo e ho cosparso il liquido sui tasti del pianoforte,  il chitarrista mi deve ancora pagare il compenso pattuito per quello che ho fatto”. Ecco perché la moglie di Giovi mi incaricò ad andare lì. Il chitarrista era l’ex fidanzato di Beverly Parker, moglie di Giovi. Arrivai a capire che Sam Foster, il chitarrista, voleva che Marco avvelenasse Giovi per gelosia o forse invidia. Dopo un po’ arrivarono i risultati delle analisi: era cianuro. Infine Marco e Sam vennero arrestati ed ecco qua svolto il mistero.