//Il “calore” della carta o il freddo “touch” di uno schermo?

Il “calore” della carta o il freddo “touch” di uno schermo?

di | 2018-06-19T12:24:14+02:00 18-6-2018 22:36|Alboscuole|0 Commenti
di ALESSANDRO MARTELLACCI – Le scuole tendono oramai ad essere “digitali”. Tutto o quasi tutto passa attraverso Lim, iBook, piattaforme di apprendimento… Sarà perché i ragazzi hanno sempre in mano il cellulare, che il Ministro della Pubblica Istruzione sembra spingere sempre più verso la digitalizzazione della didattica. In realtà si rischia di fare un danno agli studenti e al loro apprendimento, creando un modello negativo anche per le generazioni future. Come preferire il “profumo” di una pagina di libro, al freddo “touch” di una tastiera o di un tablet? Il digitale porta alla pigrizia della mente e del corpo. Affatica lo sguardo e forse per questo, non mantiene troppo a lungo l’attenzione del lettore. In un tablet possiamo però scaricare tanti testi e portarli ovunque con noi, senza la fatica e la scomodità del peso. D’altro canto è vero pure che la batteria di qualunque supporto digitale ha una durata limitata e potrebbe capitare di interrompere la nostra lettura proprio sul più bello. Ma è soprattutto il “calore” che differenzia un testo cartaceo da uno digitale. Il libro cartaceo lo senti “tuo”, la lettura è più bella e coinvolgente ed ha un fascino maggiore. Inoltre sul libro cartaceo possiamo apporre la data in cui lo abbiamo letto e forse anni dopo, riprendendo in mano il nostro libro, potremmo rivivere quel momento della nostra vita con tutto il carico dei ricordi, belli e brutti. Ogni libro ha un odore, proprio come le persone… un odore unico e irripetibile. Una stanza piena di libri in bella mostra su una libreria ci avvolge di calore e mistero, come mai potrebbe fare un ambiente popolato da freddi computer. Inoltre il libro cartaceo lo si può scambiare con gli amici e condividere così emozioni e sensazioni. In un mondo sempre più digitale, il cartaceo consente di conservare le tradizioni e di rimanere legati nostalgicamente al passato.