//Il “Bar di Marco”

Il “Bar di Marco”

di | 2018-06-19T12:18:53+02:00 18-6-2018 22:54|Alboscuole|0 Commenti
di AURORA TOSTI – Come è nata l’idea del progetto “Il bar di Marco”? “L’idea del “Bar di Marco” mi è stata ispirata da un nostro alunno di nome, per l’appunto, Marco. Si tratta di un ragazzo affetto da sindrome autistica grave che si rifiutava di fare qualsiasi tipo di iniziativa io gli proponessi. Un giorno, passando davanti la mensa, vidi che guardava i ragazzi dell’alberghiero preparare quanto richiesto nelle liste delle merende. Chiesi a Marco se gli sarebbe piaciuto partecipare a un’attività simile e lui mi rispose subito di sì. Quel giorno domandai ai colleghi competenti se Marco potesse far parte di quella attività e così iniziò tutto. In una prima fase Marco affiancò altri ragazzi già pratici, poi continuò da solo”   Secondo lei che tipo di competenze possono acquisire i ragazzi coinvolti in un progetto simile? “Questi ragazzi acquisiscono molte competenze sia pratiche che sociali. Alcuni non sanno né leggere né scrivere, ma grazie a questo progetto possono imparare a comprendere i nomi dei vari tipi di panini e di pizze richiesti nella lista. Inoltre sviluppano competenze di tipo sociale poiché devono interagire con altre persone, cosa non sempre facile. Se manca qualche panino, gli studenti devono andare a richiederlo personalmente al bar. Questo aiuta a sviluppare l’autonomia, la capacità di saper reagire davanti a un problema e di saper gestire lo stress. Infine imparano a lavorare in gruppo, a rispettare le regole sia generali che di igiene personale poiché devono avere sempre le mani pulite, indossare guanti e cuffia e tenere i capelli rigorosamente legati”   Ha notato miglioramenti in questi ragazzi? “In Marco ne ho potuti evidenziare molti. Ha acquisito svariate competenze, ha imparato a fare richieste in modo funzionale, a interagire con persone differenti anche da me, poiché ha avuto contatti non solo con gli alunni, ma anche con tutto il personale della sala e della cucina”   Oltre a Marco segue anche altri ragazzi? “Sì, mi occupo anche di altri 3 ragazzi che però seguono la programmazione di classe, quindi con loro rimaniamo in aula. Il progetto Il bar di Marco è rivolto solo agli alunni che hanno una programmazione differenziata, per la quale penso sia più importante lavorare sulle attività manuali che su quelle teoriche. I ragazzi possono in questo modo acquisire un minimo di professionalità spendibile nel mondo del lavoro. Penso che molti di loro possano affrontare un lavoro, avendo delle buone competenze. Il mio impegno è quello di aiutarli a raggiungerle”   Che tipo di rapporto ha con questi ragazzi? “Con loro ho un rapporto basato soprattutto su un grande affetto. Penso infatti che l’empatia sia fondamentale con questi alunni ma anche con tutti gli altri. Ma il mio rapporto si basa anche sul rispetto reciproco, perché ritengo giusto rispettare i ruoli docente-alunno. Comunque sia ho un bellissimo rapporto con loro, dato che sono un pezzo della mia vita quotidiana!”