//IL BANCO SCOLASTICO: UNA STORIA DA SCOPRIRE

IL BANCO SCOLASTICO: UNA STORIA DA SCOPRIRE

di | 2020-10-06T09:56:41+02:00 6-10-2020 8:25|Alboscuole|0 Commenti
di  Maria Tea Santagiustina Classe 2^ A. –  A causa dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 in tutte le scuole italiane i banchi scolastici sono diventati monoposto, ma non tutti conoscono la storia dei banchi scolastici che via via si sono evoluti arrivando fino ai giorni nostri. Dopo essermi adeguatamente documentata ho deciso di scrivere quest’articolo per fornire le relative informazioni proprio perché dalla ripresa della Scuola la loro disposizione nelle aule è cambiata rispetto agli anni precedenti. Già a partire dal 15° secolo, quando i vescovi incominciarono ad insegnare per contrastare il protestantesimo, vennero allestite le prime aule, il vescovo di turno stava sul “trono” da cui poi deriva la cattedra ed insegnava ai fedeli. Questi insegnamenti venivano anche molto apprezzati dai giovani, curiosi e con tanta voglia di imparare, così i banchi dovettero aumentare di misura per permettere a tutti di poter partecipare comodamente alla lezione. Venne notato che durante le lezioni gli studenti dovevano per la maggior parte ascoltare e non scrivere non si ritenne opportuno creare dei banchi anche con una modalità che fungesse da scrittoio. I banchi con lo scrittoio si diffusero invece nei primi anni del Seicento grazie ai monaci che scrivevano a lungo per ricopiare testi e pertanto necessitavano di una tale aggiunta. Per molti secoli scuola e chiesa continuarono ad essere la stessa cosa, si imparavano solo nozioni religiose e ritenute strettamente necessarie dalla chiesa. Solo a partire dalla metà del 19° secolo si ebbe la svolta decisiva, quando gli studi pedagogici diventarono più approfonditi ed una maggiore attenzione fu posta per la salute degli scolari. La postura degli scolari sui banchi infatti era molto scorretta: i piedi e anche la schiena erano messi a dura prova, però fino agli anni sessanta non fu possibile intervenire dato che le classi erano composte da bambini di età diverse, con altezze diverse e non era possibile far star bene ogni studente. Finalmente dopo vari studi e vari interventi, anche politici, nel 1888 il ministero della Pubblica Istruzione italiano decise che andavano creati dei banchi monoposto, in modo che ci fosse assicurata la giusta posizione per una concreta crescita fisica per gli studenti e fu posta anche una maggiore attenzione per l’igiene. Le sedie così diventarono più piccole e staccate dal banco, si produssero i primi banchi in ferro e quelli in legno cominciarono a diminuire di produzione, così i banchi si potevano anche agilmente avvicinare o allontanare a seconda dei bisogni, facilitando in questo modo l’attenzione degli studenti durante la didattica. I banchi in questi ultimi tempi sono stati costruiti con l’aggiunta delle rotelle per quanto riguarda le Scuole Superiori e le Università. Nella ‘nostra’ scuola queste ultime non sono presenti anche se siamo stati disposti nelle rispettive Classi con banchi distanziati. Personalmente trovo migliore questo distanziamento perché mi permette di seguire meglio le lezioni con tranquillità, ma una cosa fondamentale vorrei che fosse segnalata e cioè: ‘i banchi monoposto sono una invenzione di un tempo che noi neanche possiamo immaginare’.