Il 4 novembre in Italia è la “festa delle forze armate e dell’unità nazionale”, un tempo era molto più sentita di quanto non sia oggi: in molti infatti non sono a conoscenza dell’esistenza di questa festa nazionale molto importante.
In questa giornata si festeggia infatti l’anniversario dell’entrata in vigore del cosiddetto armistizio di Villa Giusti del 1918, col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia la fine della Prima guerra mondiale.
L’accordo fu firmato a Padova il 3 novembre 1918, dall’Italia e dall’Impero Austro-Ungarico.
Le trattative per l’armistizio erano cominciate il 29 ottobre, durante la battaglia di Vittorio Veneto: l’ultimo scontro armato tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico.
Proprio il 4 novembre 1918 Il generale Armando Diaz, comandante delle forze armate italiane, comunicò la vittoria italiana sugli Austriaci e la fine della Guerra.
L’armistizio non fu però un successo per l’Italia, infatti gli accordi iniziali prevedevano per l’Italia i territori del Trentino, Tirolo meridionale, Venezia Giulia, l’intera penisola istriana (non Fiume), parte della Dalmazia, alcune isole dell’Adriatico, la città albanese Valona, l’isola di Saseno e il bacino carbonifero di Adalia in Turchia, ma le nazioni della Triplice Intesa decisero di non concedere all’Italia tutti i territori promessi, ed è per questo che Gabriele D’Annunzio parlò di “vittoria mutilata“.
L’Italia si vide riconoscere solamente il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria e Trieste.
Per questo il 4 novembre si festeggia la giornata dell’unità nazionale, per l’annessione di Trento e Trieste al Regno d’Italia, e la giornata delle forze armate, poiché quei giorni del 1918 vennero dedicati alle onoranze funebri per commemorare i soldati morti in guerra.
La festività del 4 novembre, istituita nel 1919, è durata fino al 1976, ed è l’unica festa nazionale che sia stata celebrata dall’Italia prima, durante e dopo il fascismo.
Dal 1977, dopo una riforma del calendario volta ad aumentare i giorni lavorativi, si cominciò a festeggiare la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate nella prima domenica di novembre. Negli anni Ottanta e Novanta l’importanza della festa diminuì progressivamente e oggi in questa giornata si va a lavorare lo stesso e, pur essendo molto importante, non è un giorno segnato in rosso nel calendario.